Politica

Magorno verso la sfiducia: Oliverio governatore-segretario?

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Raccolte le firme che dovrebbero servire a mettere in minoranza il segretario regionale con l'obiettivo di rilanciare il partito in vista delle amministrative e dei congressi

di TONINO FORTUNA

C'era un tempo il triumvirato. Poi vennero le nozze, precedute dall'addio al celibato. Strana coincidenza. Il matrimonio con la sua amata Francesca potrebbe coincidere con l'inizio della parabola discendente, con l'avvio di un percorso di defenestrazione di Ernesto Magorno dalla segreteria regionale del Partito democratico.


Ad orchestrarlo quelli che.... renziani non ci sono nati, ma si sono reinventati all'occorrenza. Salutando valori e ideali del vecchio Pci, nella speranza di quella gloria che in mezzo a Berlinguer, Togliatti ed altri giganti come loro, non avrebbero mai trovato. La raccolta di firme per levarsi di torno Ernesto Magorno sembra a buon punto. Poco meno dei due terzi della direzione regionale avrebbero apposto il proprio sigillo sulla cacciata del segretario eletto con le primarie un paio d'anni e mezzo addietro. Le richieste arrivano da quella parte del Pd che aveva richiesto senza fortuna l'assemblea regionale per il prossimo 15 novembre nella quale si sarebbe dovuto parlare di Sanità.


Tra gli accoltellatori di Magorno, non ci sono soltanto gli oliveriani, bensì pure i novelli renziani. Qualcuno dei quali presente all'addio al celibato. Quando tra un calice e l'altro si sarebbero poste le basi per la congiura. A capo dei catilinari, si porrebbe, nientemeno che il presidente della Regione. <<L'uomo giusto>> per liberarsi di un segretario sedotto e poi abbandonato. Nel tentativo di aggiungere alle truppe litigiose del Pd altri gregari che riescano a raccogliere adesioni e rilanciare un partito in crisi, anche in virtù della partenza a rilento del nuovo corso regionale, in vista delle prossime elezioni amministrative. E soprattutto, in vista di quei congressi che stanno alzando polveroni ovunque. Su tutti il tesseramento selvaggio denunciato da sindaci, iscritti e segretari di circolo del Vibonese. Un caso che rischia di scatenare una bufera.

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