Politica

Pd nel caos a Vibo: possibile commissariamento

pd_vibo_guerini.jpg

Lo scontro tra "bande" è ormai degenerato. E a nulla è servita la mediazione della Commissione di garanzia. E sul tesseramento c'è chi minaccia di tirare fuori assegni da migliaia di euro. 

di TONINO FORTUNA

Una bomba ad orologeria che rischia di far saltare il banco. In quel di Vibo Valentia, il prossimo congresso provinciale del Partito democratico è seriamente a rischio. E non per le dichiarazioni di qualche <<scheggia impazzita>>, ma per il proliferare di dissidi destinati ad alimentare polemiche sottaciute per mesi. Il nodo cruciale è quello del tesseramento. Per la precisione, il tesseramernto del 2014. L'esame degli elenchi ha messo i segretari di sezione di vari centri del Vibonese difronte a delle anomalie per usare un eufemismo.


Sezioni in rivolta. I casi sono molteplici. A Sant'Onofrio Giuseppe Ruffa si sarebbe ritrovato il 50% degli iscritti in più; situazione inversa a San Nicola da Crissa: lì il sindaco Giuseppe Condello ha denunciato nei giorni scorsi la mancata iscrizione al partito di ben 52 persone che si erano rivolte al segretario provinciale Michelangelo Mirabello per via di rapporti pessimi con il segretario di sezione. Nel frattempo Giuseppe Disì, uno dei componenti della commissione di garanzia per il congresso, denunciava la distribuzione selvaggia delle tessere. Un fuoco di fila che ha messo in seria difficoltà il segretario provinciale uscente e il deputato Bruno Censore ritenuti dai renziani vicini a Denisi, responsabili della <<chiusura del partito>>.


La mediazione fallita. Nè il tentativo di Donato Riserbato ( presidente della Commissione di garanzia) e Giovanni Puccio ( componente del medesimo organismo) hanno sortito alcun effetto. Lo scontro all'arma bianca è proseguito e c'è chi scommette di tirare fuori gli assegni da migliaia di euro emessi da noti dirigenti democrat. Insomma, le scintille non sono finite. Anzi, la diatriba potrebbe allargarsi a macchia d'olio.

Più informazioni