La Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria ha ridotto da 16 a 12 anni la condanna inflitta a Vincenzo Perri, 32 anni, accusato dell’omicidio di Vincenzo Priolo, ucciso nel luglio 2011 a Gioia Tauro. La Corte ha riconosciuto l’attenuante della provocazione, sostenuta in aula dall’avvocato Antonio Managò, difensore dell’imputato. Il legale aveva parlato di un pestaggio subito dal proprio assistito da parte di Priolo e dei suoi amici come causa scatenante l’omicidio. Nel marzo del 2015 la Cassazione aveva annullato con rinvio il precedente verdetto di secondo grado.
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