Cronaca

Armi: gip Vibo convalida arresti fratelli Loielo

Il gip del Tribunale di Vibo Valentia, Anna Rombolà, ha convalidato i due arresti in carcere eseguiti sabato sera dai carabinieri nei confronti dei fratelli Rinaldo Loielo, 24 anni, che si trovava gia’ agli arresti domiciliari, e Valerio Loielo, 21 anni, vittima di un tentato omicidio giovedì sera unitamente ai cugini Rinaldo, 20 anni (omonimo del primo) e Walter Loielo, quest’ultimo tuttora in coma farmacologico all’ospedale di Catanzaro. I due fratelli arrestati sono accusati di detenzione illegale delle armi (una pistola calibro 357 carica e con matricola abrasa, un fucile a pallettoni con matricola abrasa calibro 12, piu’ cinque cartucce dello stesso calibro) rinvenute dai carabinieri sabato nella porcilaia dei due congiunti sita ad Ariola di Gerocarne, nel Vibonese. Ad operare gli arresti erano stati i carabinieri della Stazione di Soriano Calabro guidati dal maresciallo Barbaro Sciacca. I due fratelli arrestati sono figli del defunto boss Giuseppe Loielo, ucciso nel 2002 a colpi di kalashinikov nell’ambito della faida che da anni contrappone il clan Loielo al clan Emanuele. Lo stesso Valerio Loielo, vittima giovedì di un tentato omicidio era scampato ad altro agguato nel luglio 2014 mentre si trovava in auto insieme alla madre. Walter Loielo, 22 anni, il 18 giugno è stato invece condannato a 2 anni ed 8 mesi per la detenzione di ricetrasmittenti, armi e munizioni. Il 24enne Rinaldo Loielo si trovava agli arresti domiciliari dopo la condanna rimediata per la detenzione di un potente ordigno esplosivo di tre chili che gli sarebbe stato ceduto dal boss Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni”, per alimentare la guerra di mafia che nelle Preserre vibonesi vede opposti il clan Loielo (alleato a sua volta al clan Patania di Stefanaconi) al clan rivale degli Emanuele alleato ai Battaglia-Fiorillo di Piscopio. (g.b.)

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