Cronaca

Assicurazioni & Truffe: contestazioni indagati, parte II

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Assicurazioni e truffe. Seconda parte delle contestazioni agli indagati formulate dal pm Santi Cutroneo su lavoro investigativo del luogotenente dell’Arma Nazzareno Lopreiato.

di GIUSEPPE BAGLIVO

Falso materiale. Di tale reato rispondono Domenicantonio Arena, Giovanni Battusta Arena, Mylene Molina, Giammaicol La Torre, Giasmara La Torre, Maria Antonia Nicolaci e l’avvocato Giuseppe Santamaria in relazione alla falsa documentazione contestata dalla Procura per un sinistro stradale occorso sulla carta nel 2011 a Ricadi ma in realtà, secondo i carabinieri, mai avvenuto.

cappello carabinieri

Inchiesta condotta dai carabinieri

La compagnia di assicurazioni tratta in questo caso in inganno è la Duomo Unione Assicurazioni-Cattolica. Stesso reato per altro sinistro ed altro capo di imputazione formulato per i due Arena, Giuseppe De Vita e il medico ortopedico Giacomo Streva. In questo caso, il pedone Giuseppe De Vita sarebbe rimasto investito nell’ottobre 2010 a San Calogero e sarebbe stata presentata della falsa certificazione medica di prolungamento della prognosi di guarigione con certificati medici redatti nel reparto di Ortopedia dell’ospedale di Tropea. Ad essere tratta in errore sarebbe stata la compagnia di assicurazioni Ina Assitalia, così come per un altro sinistro stradale del novembre 2012 a San Calogero per il quale sono indagati ancora i due Arena in concorso con Agostino Ventrici, Domenico Ventrici, Tomas Ventrici e Antonio Calabria i quali avrebbero usufruito di false certificazioni mediche di prolungamento delle prognosi di guarigione.

Ancora reati di falso materiale per i due Arena, Nicola Fiamingo e Rosa Norma Accorinti per un sinistro stradale paventato a Zungri nel 2011 in realtà per gli inquirenti mai avvenuto. In questo caso ad essere tratta in inganno è stata la Unipol Assicurazioni ed anche in questo caso la documentazione sanitaria sarebbe falsa. L’assicurazione Groupama sarebbe invece stata raggirata nel 2010 dai due Arena, Salvatore Pititto, Rocco Baldo e dal medico Giacomo Streva, specialista ortopedico in servizio all’Asp di Vibo. Il medico è accusato di aver compilato e sottoscritto (in un caso anche quando si trovava in ferie) la relativa certificazione sanitaria attestando falsamente il prolungamento delle prognosi di guarigione per un figlio di Baldo e per un figlio di Pititto.

Sempre i due Arena, Maria Nicolaci ed il medico Mylene Molina rispondono di altra contestazione di falso per un incidente in cui sarebbero rimasti coinvolti due minori rappresentati dai rispettivi esercenti la potestà genitoriale, ovvero Maria Nicolaci e Giovanni Battista Arena. In questo caso sarebbero state tratte in errore le compagnie di assicurazioni Sara e Carige, con il medico del Pronto soccorso dell’ospedale di Tropea, Mylene Molina, che avrebbe compilato la relativa certificazione sanitaria attestando falsamente la presentazione dei feriti al Pronto soccorso, realizzando anche ulteriore presunta falsa certificazione medica di prolungamento delle prognosi di guarigione. Ultima contestazione per il reato di falso vede infine indagati Domenicantonio Arena, Giovanni Battista Arena, Celestino Arena, Francesco Stagno ed il medico Mylene Molina. In questo caso, attraverso documentazione che i carabinieri diretti dal comandante Nazzareno Lopreiato, ritengono falsa, i due Arena avrebbero nel 2011 attestato l’investimento di un pedone a San Calogero con il coinvolgimento di Celestino Arena, padre dei due germani indicati come ideatori del falso. Identico alle altre contestazioni il ruolo del medico Molina, mentre in questo caso l’assicurazione tratta in inganno sarebbe stata la Ina-Assitalia.

Fraudolento danneggiamento di beni assicurati. Per tale reato devo rispondere i due Arena in concorso con Stefano Preiti, Francescantonio Preiti, Adriano Maccarone, Anna Maria Labate per un incidente a San Calogero, stando alle indagini, mai avvenuto fra un autocarro di Francescantonio Preiti, condotto da Giuseppe Preiti e con abordo Stefano Preiti, e la Volkswagen Polo di Adriano Maccarone con a bordo Anna Maria Labate. Raggirate in questo caso le assicurazioni Ina Assitalia ed Axa.

Stesso reato per i due Arena, Salvatore Fogliaro, Leopoldo Marcello, Giuseppe Marcello e Maria Carmela Arena per altro falso incidente nel 2011 a San Calogero con auto di proprietà di Fogliaro con a bordo i due Marcello. In questo caso sarebbe stata tratta in errore la Axa Assicurazioni.

Domenicantonio Arena, Giovanni Battista Arena, Domenico Arena (cl. ’39) e Antonio Zinnà sono quindi protagonisti nel 2013 di un sinistro per i carabinieri mai avvenuto fra l’auto di Domenico Arena e quella di Zinnà, con un presunto raggiro ai danni della Unipol Assicurazioni.

I due Arena, il medico Mylene Molina, Stefano Ruoppoli, Melania Arcese e Salvatore Vitetta sono poi protagonisti di un altro presunto falso incidente con l’auto questa volta di proprietà del medico Molina, condotta da Arcese e con a bordo Vitetta e Ruoppoli. Tratta in errore qui la Duomo Unione Assicurazioni-Cattolica.

I due germani Arena, ancora il medico Molina, Domenico Sardanelli, Antonella Valotta e Vincenzo Crudo sarebbe invece i protagonisti nel 2011 di un falso incidente stradale a Zungri fra l’auto con a bordo srdanelli, Valotta e Crudo.

I due germani Arena, Antonio Marcello e Gaetano Arena rispondono poi della presunta falsa documentazione per un fantomatico incidente stradale occorso a Vibo nel marzo 2012 tra le auto di Marcello, con a bordo Gaetano Arena, ed altro auto. In questo caso la parte lesa è la Unipol.

Infine, i due Arena, Sarina Nicolaci, Maria Nicolaci, Vincenzo Valente e l’avvocato Stefania Sesto sarebbero coinvolti in un presunto raggiro alla Unipol. In questo caso, secondo l’accusa, l’avvocato Sesto avrebbe individuato un falso teste oculare di un incidente a Rosarno nel 2012, per i carabinieri, mai avvenuto. Tale presunto falso teste oculare viene indicato dal pm in un cugino di Nicolaci Maria che avrebbe consentito agli altri indagati di conseguire un vantaggio patrimoniale consistito nell’ingiusto indennizzo assicurativo ottenuto in via transattiva – a titolo di risarcimento per i patiti danni – quantificati in complessivi 5.200 euro.

Ecco l’elenco completo degli indagati (CLICCA QUI)

Le singole contestazioni agli indagati prima parte (CLICCA QUI)

 

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