Parigi, un’italiana tra i morti. Calabrese sopravvissuto: “L’inferno all’improvviso”

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Valeria Solesin è tra le vittime del Bataclan. Intanto Domenico Moniaci, manager scientifico di origini vibonesi, ripercorre ansie e paure vissute negli attimi che hanno seguito gli attentati terroristici nella capitale francese. 

Anche l’Italia piange la sua vittima nella notte del terrore.  La trentina Valeria Solesin è stata uccisa nel Bataclan di Parigi dai terroristi dell’Isis. Nella capitale francese, in quei frangenti, c’era anche un manager nel settore scientifico, di origini vibonesi, quando si è scatenato il terrore. Si chiama Domenico Moniaci, 64 anni, nato e cresciuto a Vibo Valentia, che a Parigi si trovava in vacanza, o meglio, era andato per conoscere i genitori del ragazzo della figlia.

Domenico Moniaci

Domenico Moniaci

“Mi trovavo al ristorante a Parigi – ha spiegato a Zoom24 il dottor Moniaci – quando è scoppiato l’inferno. Ho iniziato a ricevere tantissime telefonate dall’Italia da parte di amici e parenti che volevano sincerarsi delle mie condizioni e apprendere ulteriori dettagli su quanto stava avvenendo a Parigi. Una situazione incredibile, difficile persino da spiegare, sicuramente anomala e che ha lasciato in me, nei parigini e nei tanti turisti a quell’ora in giro per le strade della capitale francese, un senso di sbigottimento e incredulità. L’orrore è infatti accaduto nella città per eccellenza paladina della libertà, della tolleranza e della cultura nel mondo”. Il dottor Moniaci spiega di essere rimasto attaccato al telefono per diverso tempo, sino a chiedersi insieme al genero come raggiungere l’albergo. “Ci hanno deviato in stradine secondarie, i taxi non passavano più, inutile pure chiamarli, il servizio non funzionava. Dovevo raggiungere l’albergo, mentre i miei figli si trovavano a Parigi in casa di amici. E’ calato un autentico “coprifuoco”, ma alla fine mio genero è riuscito a condurmi sino all’albergo. In strada, sui volti delle poche persone incrociate ho letto tanta rabbia e sbigottimento per la situazione, è stato un fuggi-fuggi generale e tutti hanno cercato di trovare riparo in luoghi sicuri. Un senso di insicurezza ha pervaso l’animo di tutti e la riflessione più ricorrente fra i francesi è stata quella relativa alla fiducia che i cittadini devono ancora avere nei confronti dei governanti. I francesi sono rimasti molto delusi nel constatare quanto possa essere facilissimo divenire bersaglio di un attacco terroristico in casa propria. Tutto ciò viene ritenuto dai parigini e dai francesi come inconcepibile. Oggi – ha concluso il dottor Moniaci – siamo usciti con i miei familiari e siamo andati in giro. Parigi è una città vuota, non ci sono parigini in giro, una situazione incredibile, non ci sono parole”.