Cronaca

‘Ndrangheta: operazione “Rima”, prescrizione e assoluzione per i Fiarè

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Prescrizione per l’accusa di associazione mafiosa rivolta a Nicola Fiarè, 49 anni, di San Gregorio d’Ippona, e assoluzione invece per Vincenzo Fiarè, 41 anni, pure lui di San Gregorio d’Ippona, nipote del primo. Questa la sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro che si è pronunciata dopo che il 15 maggio 2014  la Cassazione aveva annullato una precedente sentenza di secondo grado dei giudici catanzaresi (19 luglio 2011) relativa al processo nato dall’operazione antimafia denominata “Rima”, scattata nel luglio 2005 contro il potente clan Fiarè di San Gregorio d’Ippona capeggiato da Rosario Fiarè, fratello più grande di Nicola e padre di Vincenzo. Cancellati, quindi, i 4 anni di reclusione per associazione mafiosa ed usura che erano stati inflitti in appello, con la precedente sentenza, a Vincenzo Fiarè, che invece in primo grado era stato assolto dal Tribunale di Vibo Valentia dall’accusa di associazione mafiosa, con invece la dichiarazione di prescrizione per il reato di usura.

Fiarè

Nicola Fiarè

In primo e secondo grado, invece, Nicola Fiarè era stato assolto “per non aver commesso il fatto” dall’accusa di associazione mafiosa, ma la Cassazione aveva ordinato un nuovo processo d’Appello per il quale oggi i giudici di secondo grado catanzaresi hanno deciso non per l’assoluzione, bensì per la prescrizione del reato.

L’usura contestata a Vincenzo Fiarè faceva riferimento ad un prestito di 20mila euro, fra il 2001 ed il 2003, erogato all’ingegnere vibonese Gaetano Riizzuto, il quale nel corso della sua deposizione dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia, aveva ammesso in aula i fatti.

A Nicola Fiarè, invece, veniva contestata l’accusa di essere partecipe alla potente organizzazione mafiosa di San Gregorio d’Ippona guidata dal fratello Rosario.

Impegnati nel collegio di difesa gli avvocati Francesco Muzzopappa, Alessandro Diddi e Domenico Rocco Ceravolo per Nicola Fiarè. Vincenzo Fiarè era invece assistito dal solo avvocato Sergio Rotundo.

Chiuso con la prescrizione il “capitolo Rima”, per Nicola Fiarè resta ancora pendente il processo dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia con l’accusa di concorso in bancarotta fraudolenta della “Sud Concerti srl”, società che operava nel settore dell’organizzazione di pubblici spettacoli in tutta la Calabria. Le condotte imputate a Nicola Fiarè e Luigi Pisciottano (l’altro imputato) avrebbero avuto quale scopo finale – secondo la Guardia di Fianza e la Procura di Vibo Valentia –  quello di distrarre risorse finanziarie per 4 milioni di euro. La “Sud Concerti” era stata dichiarata fallita dal Tribunale di Vibo. (g.b.)

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