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Vibo, meno di due anni per il nuovo teatro modello Ara pacis

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La conferenza stampa per la consegna dei lavori nel corso della quale il sindaco ha chiarito ogni dettaglio sulla realizzazione dell’opera. 

Da Costa a Costa. Dopo dodici anni e qualche rinuncia importante, si procede a grandi falcate verso il nuovo teatro. Un palazzo di Vetro che ricorda da vicino “l’Ara pacis” per il sindaco. Uno scatolone a forma di parallelepipedo per alcuni osservatori. Questa mattina la consegna dei lavori all’impresa aggiudicatrice. La struttura costerà complessivamente 6 milioni di euro, conterrà 541 posti e sorgerà su un’area di 6000 mq in località Moderata durant. La tanto discussa location.

Tempi brevi.  Per completarne la realizzazione servirà  circa un anno e mezzo. Potrebbe essere pronta per l’estate del 2017. A fornire ogni dettaglio sul sito è stato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, lo stesso primo cittadino. Elio Costa ha ripercorso, in un lungo flash back l’annosa vicenda del teatro. Una delle tante telenovelas in salsa vibonese. Al suo fianco lo staff tecnico di palazzo “Luigi Razza” e dell’impresa aggiudicataria.  “ Dal 2003  – ha esordito – sono passati dodici anni. Siamo invecchiati, ma la ferita legata alla necessità di dover rinunciare al vecchio teatro comunale non è mai stata rimarginata”. Il sindaco si è soffermato con dovizia di particolari sulle peculiarità di quello che dovrebbe divenire il “tempio” delle rappresentazioni.

La struttura. “Al di là di alcune modifiche verrà conservata la struttura a ferro di cavallo con una serie di palchi tra il primo e il secondo piano. Ciascuno di questi – ha puntualizzato Costa – avrà un proprio distintivo. Non sarà in cemento ma in legno, in modo da dare un effetto piacevole.

I cambiamenti. Non è mancato neppure un certo disappunto da parte del primo cittadino nel momento in cui ha toccato il nervo scoperto dell’ubicazione del teatro, in un’area relativamente lontana dal centro cittadino. “Inizialmente – ha chiarito – avevamo pensato alla parte alta della città affinchè fosse facilmente raggiungibile dallo svincolo autostradale. Oggi procediamo con un progetto che non si allontana molto da quegli schemi”. Nel tempo non sono andate a buon fine ben due operazioni tentate dall’attuale capo dell’esecutivo. E Costa non ha evitato di segnalarle partendo dalla quaestio giudiziaria con i proprietari del “Valentini, per arrivare alla decisione di rinunciare all’auditorium dello “Spirito Santo”.  Il sito “venne visitato dal prof Paolo Portoghese che apprezzò molto la struttura ma il placo concluse non avrebbe potuto essere realizzato in quel posto per ragioni di sicurezza. Ci siamo allora orientati – ha chiarito Costa – su struttura modena e fluibile”. Un vero e proprio palazzo di Vetro. “Un portale – si è concluso – in una sorta di nuova città della musica”.

Alla conferenza stampa hanno preso parte i tecnici del Comune, Lorena Callisti, Claudio Decembrini, Giuseppina Eulilli, Alfredo Santini, i progettisti (arch. Carone, arch. Magro) e  il responsabile della ditta ing. Custureri.

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