Cronaca

‘Ndrangheta: evade dai “domiciliari”, arrestato Giovanni Mancuso

I carabinieri hanno arrestato per evasione dagli arresti domiciliari Giovanni Mancuso, 74 anni, ritenuto esponente di vertice dell’omonimo clan di Limbadi, nel Vibonese. Giovanni Mancuso, che si trovava agli arresti domiciliari essendo imputato per associazione mafiosa nel processo “Black money”, ha lasciato la propria abitazione per recarsi a Vibo Valentia. Individuato dai carabinieri, Mancuso ha riferito di essersi recato a Vibo pensando si tenesse oggi il processo che lo vede imputato. Circostanza, quest’ultima, non veritiera essendo fissato il processo “Black money” con rito ordinario dinanzi al Tribunale di Vibo Valentia per lunedì prossimo. Pertanto, con l’accusa di evasione dai “domiciliari”, i carabinieri hanno arrestato Giovanni Mancuso e il giudice del Tribunale di Vibo, in sede di convalida dell’arresto, l’ha nuovamente mandato agli arresti domiciliari. Nel processo “Black money” Giovanni Mancuso, insieme al fratello Antonio, è accusato di aver diretto un “organismo centrale gerarchicamente sovraordinato rispetto a più rami operativi autonomi” del potente clan di Limbadi, assumendo i due Mancuso le qualità di “organizzatori, capi e promotori dell’intera organizzazione criminale”.

Giovanni Mancuso

Il 30 dicembre 2014, il Tribunale della Libertà di Catanzaro aveva mandato ai “domiciliari” Giovanni Mancuso (arrestato nel marzo 2013 nell’operazione “Black money), in accoglimento di una richiesta presentata dall’avvocato Giuseppe Di Renzo che aveva fatto leva sull’incompatibilità del regime carcerario per il proprio assistito sulla scorta della documentazione medica e dell’età avanzata. Gli arresti domiciliari erano stati confermati anche dalla Cassazione a cui si era rivolta la Procura di Catanzaro avverso la decisione del Tdl. In precedenza Giovanni Mancuso era detenuto in regime di alta sicurezza nel carcere di Secondigliano a Napoli con l’accusa di associazione mafiosa e usura. (g.b.)

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