L’INTERVENTO/ Chiude la Prefettura. Giù l’economia?

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Il taglio dei costi da parte dello Stato continua a mettere a repentaglio i presidi di legalità e rischia di incidere pesantemente su cittadini e imprese di un territorio già debole. 

di ALESSANDRO DE SALVO

Quando la scure della spending review si abbatte sul territorio gli effetti nefandi sono incalcolabili. A Vibo Valentia lo Stato, in un’ottica di risparmio costi, pensa di chiudere la Prefettura, facendo così venire meno un importante presidio di legalità, come se la criminalità organizzata da noi non esistesse. Ma a risentirne non è solo la legalità o, più in generale, i servizi al cittadino. Operazioni del genere, infatti, hanno ricadute negative anche sull’economia. Quando lo Stato decide di tagliare i costi, cioè di spendere di meno, arrivano meno soldi a cittadini e imprese, in altre parole si generano meno redditi. A ciò consegue una riduzione dei consumi che si traduce, tra l’altro, in un fenomeno purtroppo ben noto a Vibo Valentia: la continua chiusura di attività commerciali. Ciò comporta una riduzione degli occupati, la cui percentuale nella nostra regione è già drammaticamente bassa, il 37% rispetto al 55% della media nazionale in base all’ultimo rapporto Bankitalia. In altre parole, ed in generale, l’insieme delle misure di contenimento dei conti pubblici, se attuate in fasi del ciclo economico avverse, producono effetti recessivi aggravando il fenomeno della disoccupazione e del disagio sociale, soprattutto in territori particolarmente svantaggiati come il nostro.

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