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Aumenta la povertà in Calabria, Bankitalia: “+8,6% beneficiari reddito di cittadinanza”

Secondo i dati pre Covid a ricevere il sussidio erano oltre il 9% delle famiglie residenti in regione. In aumento anche la cassa integrazione: passata da 863mila a 8,3milioni di ore

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“Secondo i Conti economici territoriali, in Calabria il reddito disponibile delle famiglie consumatrici era pari nel 2018 (anno più recente disponibile) a quasi 12.800 euro pro capite, nettamente inferiore alla media italiana (circa 18.900). Nel 2020, le ricadute occupazionali della recente crisi potrebbero incidere significativamente sui redditi da lavoro, che costituiscono quasi i quattro quinti del reddito disponibile”. A mettere nero su bianco il dato economico sulla povertà in Calabria è stata la Banca d’Italia, che nel suo report annuale sull’economia regionale ha sottolineato i gravi effetti della crisi sanitaria sui redditi familiari delle famiglie calabresi, al punto da registrare un aumento considerevole, pari al 8,6%, delle richieste di reddito o pensione di cittadinanza.

Metà delle famiglie calabresi senza una fonte sicura di reddito. In Calabria, si legge nel report, “la quota dei nuclei attivi in cui non c’è nessun dipendente a tempo indeterminato, e quindi privi di una fonte sicura di reddito, è pari al 53,4%”. Una situazione economica non favorevole peggiorata a causa del lockdown: “Circa i due quinti delle persone in nuclei attivi percettori di redditi da lavoro hanno in famiglia almeno un componente impiegato nei settori interessati dalla sospensione dell’attività disposte dai provvedimenti di marzo; la quota dei soggetti interessati scende a circa un terzo se si considerano le famiglie in cui tutte le persone occupate lavorano nei settori sospesi”. A ciò si aggiunge il fatto che, in base ai dati Istat più recenti relativi al 2018, “in Calabria la quota di famiglie in povertà assoluta, ossia con una spesa mensile inferiore a quella necessaria per mantenere uno standard di vita minimo considerato accettabile, era il doppio della media italiana”.

In aumento le richieste di reddito di cittadinanza. “Tra le misure di contrasto alla povertà – scrive Bankitalia – da aprile 2019 sono stati erogati i primi sussidi connessi al Reddito di cittadinanza (RdC) e alla Pensione di cittadinanza (PdC). In base ai dati dell’Inps aggiornati al mese di maggio 2020, i nuclei familiari calabresi che da aprile a dicembre 2019 hanno usufruito del RdC o della PdC sono stati circa 73.600, pari a oltre il 9% delle famiglie residenti in regione (contro, rispettivamente, circa l’8 e il 4% nel Mezzogiorno e in Italia). L’importo medio mensile ricevuto da ciascuna famiglia è stato di circa 490 euro”. Secondo i dati più recenti, in particolare, “nel primo quadrimestre del 2020 il numero di nuclei beneficiari di RdC o PdC è aumentato dell’8,6%, un incremento maggiore di quello italiano. Anche l’importo medio erogato è aumentato, salendo a quasi 530 euro”.

Cassa integrazione: da 863mila a 8,3milioni di ore. A contrastare l’aumento della povertà a causa dell’emergenza sanitaria per quanto riguardo il lavoro dipendente, inoltre, è intervenuta la Cassa integrazione guadagni (CIG): “Nel 2020, le ore autorizzate di CIG sono fortemente cresciute, dopo la sensibile riduzione che si era registrata negli ultimi anni. Vi ha influito l’estensione delle condizioni di accesso prevista dalle misure governative messe in campo per affrontare l’emergenza sanitaria, che ha riguardato soprattutto gli interventi ordinari e in deroga”. Dati alla mano, nel mese di aprile, il numero di ore autorizzate di CIG è stato pari a 8,3 milioni (contro le 863 mila nel trimestre precedente): “Tali livelli sono nettamente superiori a quelli raggiunti nelle due recessioni del periodo 2008-2014. La componente ordinaria, che ha pesato per quattro quinti del totale delle ore autorizzate di CIG in aprile, si è concentrata nel settore dei trasporti, delle costruzioni e dell’industria, in particolare nei comparti della meccanica e dell’installazione di impianti per l’edilizia”. (a.s.)

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