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L’Istituto Galileo Galilei di Vibo Valentia ricorda Gianni Versace

All'evento ha preso parte Santo Versace, fratello del compianto stilista, che ha ricordato il legame della sua famiglia con la Calabria

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L’Istituto Galileo Galilei di Vibo Valentia ieri ha voluto ricordare Gianni Versace, nel giorno in cui avrebbe compiuto 75 anni .
L’omaggio allo stilista calabrese si è tenuto in una mattinata di gioia, coordinata dal direttore artistico di Vibo Capitale del Libro, Piero Muscari, alla quale ha preso parte, in collegamento da Roma, il fratello di Gianni Versace, Santo. Quest’ultimo ha inteso ricordare l’importanza che per Gianni avevano la famiglia e la Calabria. “Tre fratelli – racconta Santo Versace-: Gianni, Santo e Donatella, dopo gli studi a Reggio Calabria, coltivano i propri sogni. Nessuno si sarebbe aspettato il successo stratosferico di Gianni, il genio di casa, ma il talento e la perseveranza continua accompagnano la sua ascesa e sono da esempio per i giovani calabresi. La Calabria non deve essere un limite per le aspirazioni, perché non si va avanti solo con le raccomandazioni, ma bisogna avere il coraggio di agire e credere in sé stessi”.

Gianni Versace all’inizio si indebitò per creare le sue prime sfilate, pagando di tasca propria la realizzazione degli interi eventi, eppure è stato ripagato fino all’ultimo centesimo. La sua figura è celebre ovunque, la moda che ha creato va oltre i vestiti, arrivando a collaborazioni con i settori più disparati: auto, design interno, profumi, gioielli…

La Repubblica lo ricorda come “Un principe abbattuto nel proprio sangue, con una mano distesa verso i suoi dipinti ad olio, i suoi arazzi, i suoi ori. Aveva convinto il pubblico che la sua vita era così emozionante come i modelli da lui disegnati”. Aveva raggiunto il suo boom collaborando con importanti fotografi, con Elton John, con Madonna e con top model del calibro di Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Linda Evangelista. Ha portato avanti il suo progetto, il suo stile, senza mai dimenticarsi della sua origine, eppure la Calabria non è stata tanto grata verso il figlio esule che viveva con nostalgia il legame son le sue radici. Un nome che sarebbe stato un vanto per tutti, ma in Calabria, per ignoranza e diffidenza verso il successo altrui, ci arrendiamo alla staticità e non apprezziamo e valorizziamo chi merita. Vibo capitale del libro però fa sperare, sprona verso l’innovazione e la svolta, anche attraverso la creazione e la partecipazione ad eventi culturali come questo.

Alla manifestazione è intervenuto Alessandro Maria Ferreri, managing director, che ha precisato il proprio nel campo della moda, italiana ed estera, accompagnando più di quaranta brand nella ricerca del giusto merchandising, del price, della strategia di distribuzione. “L’Italia – ha affermato Ferreri- è il primo produttore al mondo di beni di lusso e il settore della moda è in grande ripresa, con una specializzazione del lavoro accurata che si basa sull’avanzamento tecnologico”.

L’evento si è arricchito con le letture proposte da studentesse delle scuole superiori. In particolare, per il liceo Classico della Comunicazione, la classe V A, coordinata dalla professoressa Maria Concetta Preta, ha espresso la propria riflessione, omaggiando il grande stilista con due intensi testi, letti da Martina Iannello e da Chiara Sorgiovanni: “La Magna Grecia nell’arte di Versace” e “Miti e luoghi dell’Ellade nella moda di Versace”.

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