Cronaca

Scoperto giro di corruzione, sette arresti tra cui il comandante della polizia locale (NOMI)

Un’inchiesta dei carabinieri svela il monopolio nelle attività di ripristino dopo gli incidenti, le rivelazioni di una fonte confidenziale

Antonino Triolo

Scoperto un giro di tangenti a funzionari pubblici in provincia di Messina. Le indagini, coordinate dalla procura della città dello Stretto, vedono sotto accusa undici persone, sette delle quali sono finite agli arresti domiciliari. L’ordinanza emessa dal gip è stata eseguita dai carabinieri del Comando provinciale di Messina. le accuse, a vario titolo, sono di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione, contro la fede pubblica e contro il patrimonio. È stato disposto anche il sequestro di una società a responsabilità limitata che si occupa della sistemazione delle strade dopo gli incidenti.

L’inchiesta

L’indagine, coordinata dalla Procura guidata da Maurizio De Lucia e condotta dai carabinieri della Compagnia di Taormina, ha colpito un’associazione a delinquere che agiva nella fascia jonica della provincia di Messina attraverso un sistema di corruzioni tra pubblici ufficiali (personale della polizia municipale del Comune di Letojanni e della Polizia Metropolitana di Messina) e imprenditori. L’organizzazione criminale gestiva in modo illecito il servizio della messa in sicurezza della viabilità a seguito di incidenti. A guadagnarci erano il titolare della società sequestrata, che aveva acquisito il monopolio nel settore, ma anche due dei pubblici ufficiali che avrebbero ottenuto grossi guadagni. Fondamentale per l’inchiesta è stata la collaborazione di una gola profonda interna all’amministrazione pubblica che ha raccontato come funzionava il sistema per la rimessa in efficienza delle strade comunali.

Quell’incidente a Mongiuffi Melia
L’attività investigativa è stata avviata in seguito alle anomalie accertate dai carabinieri della Stazione di Mongiuffi Melia nelle procedure di ripristino delle condizioni della strada dopo un incidente in cui un mezzo aveva avuto una perdita di gasolio. A destare il sospetto dei militari dell’Arma è stato l’intervento, “irrituale” di una pattuglia della polizia municipale del comune di Letojanni, non competente per territorio. Partendo da questa anomalia, i militari dell’Arma, attraverso acquisizioni documentali e grazie ad un’importante azione di coordinamento delle Stazioni presenti sul territorio, si sono resi conto che nella maggior parte dei sinistri con versamento di liquidi o detriti sul manto stradale, che si verificavano sulle strade del comune di Letojanni, di alcuni comuni limitrofi e sulle arterie provinciali, la ditta individuata per la rimessa in efficienza della carreggiata era la S.O.S. Strade S.R.L..

Gli arresti
Ai domiciliari il comandante della Polizia metropolitana di Messina, Antonino Triolo; il comandante della Polizia locale di Letojanni, Alessandro Molteni; l’ispettore Santo Triglia, in servizio a Letojanni; Elisa Molteni, figlia del comandante; Gaetana Cardile, moglie di Triglia; Antonino Navarria, amministratore della “Sos Strade Srl” di Mascalucia; Andrea Lo Conti, titolare della ditta “La Car” di Santa Teresa di Riva.

Gli altri indagati
Indagati in stato di libertà anche un dipendente dell’Ufficio tecnico del Comune di Santa Teresa di Riva, Antonello Cosentino e il figlio Filippo, in quanto il primo avrebbe rivelato al titolare della società indagata delle notizie riservate sulla gara in corso per la stipula della convenzione di ripristino e bonifica stradale a Santa Teresa, in cambio dell’assunzione in nero del figlio per circa un anno.

 

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