Cronaca

Cane muore in canile del Vibonese: “Nessuna risposta dalle istituzioni”

La denuncia di tre associazioni che avevano presentato richiesta di accesso agli atti: "Ci addolora prendere atto che qui in Calabria, a Vibo, siamo lontani ancora anni luce dalla civiltà"

cane

“Il 30 novembre, tramite articolo di giornale, portavamo a conoscenza i cittadini dell’episodio della morte sospetta, all’interno di un canile della provincia, di un cane accalappiato 10 giorni prima (ne abbiamo parlato QUI)”. Inizia così la nota di tre associazioni del Vibonese “Enpa Vibo Valentia”, “Associazione Argo VV” e “Gli amici di Ambra odv” che ricordano: “A detta del veterinario responsabile l’animale godeva di discreta salute, tanto da non dover essere visitata per ulteriori accertamenti presso la clinica veterinaria convenzionata con l’Azienda sanitaria. La situazione si complica quando una volontaria inizia a chiedere i documenti necessari per adottare il cane in questione e dopo giorni di rinvii le viene improvvisamente detto dal canile ‘oggi abbiamo trovato la cagnolina morta’”.

“Ci eravamo a quel punto preoccupati di capire cosa fosse successo – continuano le associazioni – e ci siamo prodigati nel presentare, così come avevamo preannunciato in quello stesso articolo, un’istanza di accesso agli atti e simultaneamente una richiesta di esame autoptico presso l’ASP di Vibo Valentia, inviando per conoscenza anche al sindaco del comune di Ionadi, dove il cane era stato accalappiato”.

Ad oggi, superati i 30 giorni a disposizione per accogliere o rifiutare l’istanza, “tutto tace e iniziamo a considerarlo l’ennesimo silenzio diniego. Tutto tace da parte del servizio veterinario, tutto tace dal direttore sanitario, dal commissario straordinario e dal sindaco del Comune di Ionadi, responsabile dei cani che vengono ritrovati e accalappiati nel suo territorio di competenza”.

“E tutto tace a beneficio di chi? Il corpo della cagnolina per cui avevamo richiesto esame autoptico – si chiedono le tre associazioni – è ancora disponibile? O facendo passare in sordina la nostra istanza di accesso agli atti e la nostra richiesta di autopsia ve ne siete liberati facendolo smaltire? Ciò che oggi vogliamo denunciare è l’assurdo continuo diniego, esplicito e non, che ci viene fatto dall’Azienda sanitaria di Vibo Valentia in merito a diverse istanze di accesso agli atti (non è infatti la prima volta), azione che mira a boicottare e contrastare il nostro solerte lavoro che spesso, anzi quasi sempre, sostituisce il loro in molteplici situazioni. Ebbene sì, questo è lo spirito di collaborazione che ci troviamo davanti, questo è il ringraziamento per tutto il lavoro che fanno le Associazioni e tutti i volontari del Vibonese, lavoro che continuamente sopperisce alle loro enormi mancanze; e cosa altrettanto grave, tanto quanto il silenzio diniego, è la mancanza di risposta alle nostre PEC: non riceviamo risposta neanche per la comunicazione del numero di protocollo delle nostre istanze”.

Cosa chiediamo di straordinario? Sapere come e di cosa è morto un cane in un canile dove abbiamo un accesso limitato? Non è un diritto delle associazioni di protezione e tutela animale? Diritto che dovrebbe essere preteso anche dal sindaco e dai cittadini tutti, che pagano le tasse! Ci addolora vedere Associazioni del Nord che collaborano fattivamente con amministrazioni pubbliche quali comuni e aziende sanitarie, ci addolora vederli stilare convenzioni, aiutarsi reciprocamente e lavorare per un bene comune; ci addolora prendere atto che qui in Calabria, a Vibo Valentia, siamo lontani ancora anni luce dalla civiltà”.

“Non ci spieghiamo altrimenti, se non come un chiaro intento di metterci a tacere, i diversi dinieghi subiti, e di conseguenza presenteremo ancora una volta istanza di accesso agli atti e richiesta di esame autoptico, questa volta inviando per conoscenza all’Ufficio Comunicazione e URP dell’ASP di Vibo Valentia (e avremmo voluto inviare anche all’Ufficio Trasparenza, ma la pagina del loro contatto è vuota) e anche al prefetto di Vibo Valentia – concludono le associazioni – affinché venga messo a conoscenza dello scempio che si sta verificando, della lesione dei nostri diritti di associazioni di protezione e tutela animale, e nella speranza possa intervenire“.

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