Zona arancione, anche la Calabria sotto i riflettori. Aggiornamenti sui ricoveri

La nostra regione potrebbe rimanere gialla per questa settimana, anche se le Terapie intensive risultano occupate al 17%

reparto terapia intensiva

Valle D’Aosta a un passo dalla zona arancione. Stando agli ultimi dati Agenas, la Regione ha superato entrambi i parametri per il cambio di fascia: i ricoveri si attestano da giorni al 54% (soglia 30%), mentre le terapie intensive raggiungono il 21% (soglia 20%). Da lunedì, quindi, il territorio di Erik Lavevaz dovrebbe cambiare colore e adottare, di conseguenza, misure più restrittive. Sul filo, stando ai numeri, anche la Sicilia (20% di intensive e 34% nei reparti): la sua posizione, con le altre Regioni, sarà valutata nella riunione di domani della Cabina di Regia. Se, quindi, al momento la Valle D’Aosta sembra l’unica certa, sono in tutto 7 le Regioni che superano la soglia delle rianimazioni, tra cui il Lazio, le Marche e la Toscana: questi territori dovrebbero ‘salvarsi’ dal cambio di colore per la prossima settimana (avendo i ricoveri sotto al limite), ma, se il trend si dovesse confermare in crescita, rischiano il passaggio di fascia per la fine del mese. Vediamo qui sotto nel dettaglio tutti i dati e le regole.

A livello nazionale, stando agli ultimi dati Agenas, sembra essersi stabilizzata la situazione ospedaliera: i posti letto occupati nei reparti ordinari si attestano ancora al 27% e le rianimazioni, invece, sono al 18%. Nessun cambiamento rispetto alla rilevazione dell’11 gennaio 2022.

Dati Agenas aggiornati al 13 gennaio

Abruzzo: 26% (reparti), 20% (terapie intensive)

Basilicata: 21% (reparti), 1% (terapie intensive)

Calabria: 39% (reparti), 17% (terapie intensive)

Campania: 25% (reparti), 12% (terapie intensive)

Emilia-Romagna: 25% (reparti), 17% (terapie intensive)

Friuli Venezia Giulia: 29% (reparti), 23% (terapie intensive)

Lazio: 25% (reparti), 22% (terapie intensive)

Liguria: 37% (reparti), 18% (terapie intensive)

Lombardia: 33% (reparti), 17% (terapie intensive)

Marche: 26% (reparti), 23% (terapie intensive)

Molise: 10% (reparti), 5% (terapie intensive)

P.A. Bolzano: 15% (reparti), 16% (terapie intensive)

P.A. Trento: 25% (reparti), 28% (terapie intensive)

Piemonte: 28% (reparti), 23% (terapie intensive)

Puglia: 18% (reparti), 11% (terapie intensive)

Sardegna: 14% (reparti), 14% (terapie intensive)

Sicilia: 34% (reparti), 20% (terapie intensive)

Toscana: 23% (reparti), 22% (terapie intensive)

Umbria: 32% (reparti), 14% (terapie intensive)

Valle d’Aosta: 54% (reparti), 21% (terapie intensive)

Veneto: 24% (reparti), 19% (terapie intensive)

L’unica regione che, stando ai dati Agenas e ai parametri elencati sopra, passerà quasi sicuramente in zona arancione è la Valle D’Aosta: il territorio oltrepassa infatti sia la soglia dei reparti ordinari (54%), sia quelle delle terapie intensive (21%). Molto in bilico la Sicilia che supera il limite dei ricoveri ordinari (34%) mentre è sulla soglia per quanto riguarda le rianimazioni (20%). La decisione sul cambio di colore verrà presa, come sempre, dopo la riunione prevista per domani della Cabina di Regia. Dovrebbe schivare la zona arancione questa settimana il Friuli Venezia Giulia, che supera la soglia delle terapie intensive (23%), ma dovrebbe ‘salvarsi’ perchè resta invece appena al di sotto del limite dei ricoveri (29%). E sarà da attenzionare l’andamento dei parametri anche in Calabria e in Lombardia: entrambe le regioni, infatti, hanno superato la soglia dei ricoveri (Calabria 39%, Lombardia 31%), mentre stanno raggiungendo il limite delle rianimazioni (entrambe al 17%).

Ma le terapie intensive sono oltre soglia anche in Toscana (che ha il 22% di occupazione in rianimazione e il 23% nei reparti ordinari), nella provincia di Trento (rispettivamente al 28% e al 25%), nelle Marche (23% e 26%), nel Lazio (22% e 25%) e in Abruzzo (20% e 26%). Per questo, bisognerà monitorare la situazione nelle prossime settimane ma, se il trend dovesse confermarsi in crescita, le regioni potrebbero rischiare la zona arancione entro fine mese.