Covid e scuola: “In classe bimbi vaccinati, Dad per gli altri”

Il sottosegretario alla Salute Costa: "Necessarie nuove regole. I tamponi vanno riservati ai sintomatici"

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In un momento in cui il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, sottolinea che sembra essere stato raggiunto il picco della pandemia da Covid – “si vedono segnali importanti di rallentamento dell’epidemia” -, Andrea Costa si dice favorevole a “tenere in classe tutti coloro che si sono vaccinati”, mentre “va bene la didattica a distanza per coloro che volontariamente hanno deciso di non sottoporsi alla vaccinazione”. Le somministrazioni anti-Covid, infatti, ha sottolineato il sottosegretario alla Salute, anche nella fascia di età tra 5 e 11 anni stanno “andando bene: siamo arrivati al 25% dei vaccinati”. E, quindi, “credo che la scuola in presenza debba essere una garanzia a prescindere”. A proposito di quarantene per i più piccoli “credo – ha proseguito – che, quelle adottate, siano regole di garanzia” e sul fatto che siano più strette rispetto a scuole medie e superiori, è perché “non possiamo non tenere conto che è una vaccinazione partita molto dopo le altre, il 15 dicembre, perché prima non avevamo il vaccino disponibile”.

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