La trattativa c’è. Tutti parlano con tutti: arrivati a questo punto, è normale. Più singolare che entri in campo direttamente Draghi: la mattina ha un colloquio con Salvini, la sera con Letta, gira voce anche di una telefonata con Berlusconi che però non è confermata.
Draghi presidente: la trattativa
L’intoppo? Il governo che dovrebbe succedere a quello attuale in caso di trasloco sul Colle del premier. Il negoziato non decolla. I partiti, Lega in testa, vogliono discutere della struttura del nuovo esecutivo: Salvini non si limita a chiedere il Viminale, vuole un governo politico; pure il Pd e M5s esigono ritocchi, ma Super Mario non dà rassicurazioni. Al contrario: “A me compete fare il nome del premier, se divento presidente, vedrò con lui”, la replica al leader leghista. Che ne prende atto: “Okay, ci risentiamo”. Causando mal di pancia nella sua coalizione: “Matteo ha il mandato per trovare un nome condiviso per il Quirinale, non per discutere posti al governo”.