Polo turistico e religioso a Paravati, studenti del “Capialbi” intervistano Anastasi e don Barone

Ai ragazzi il sacerdote ha assicurato che il santuario voluto da Natuzza "sarà aperto al culto sicuramente entro il 2022"

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Gli studenti della IV D dell’indirizzo linguistico del liceo “Vito Capialbi” di Vibo Valentia hanno incontrato nei giorni scorsi, nell’ambito di un progetto scolastico di “OpenCoesione”, il presidente della Fondazione Natuzza Pasquale Anastasi e don Pasquale Barone. Gli alunni stanno infatti portando avanti – dallo scorso ottobre – un progetto sul polo turistico e religioso di Paravati e sul noto santuario, voluto da Natuzza Evolo, dedicato al “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime”.

L’intervista e l’apertura del santuario


In questo contesto, accompagnati dalle professoresse Maria Assunta Prestinenzi e Loretta Carnovale, hanno visitato personalmente il santuario e intervistato Anastasi e don Barone. I due hanno spiegato come, una volta aperto, il santuario mira a diventare il terzo polo turistico religioso del Sud Italia dopo Pompei e Pietralcina. “Ma quando sarà aperto?” hanno chiesto i giovani “giornalisti” che, dimostrando di avere a cuore la questione, non hanno mancato di incalzare gli intervistati per analizzare numerosi aspetti. “Entro quest’anno verrà sicuramente aperto al culto” ha risposto don Pasquale Barone. Raccontando anche come è nata e si è sviluppata la grande chiesa finanziata interamente grazie a donazioni private.

Il progetto

Il progetto, che verrà redatto in lingua inglese, fa parte dell’edizione 2021-2022 di “A Scuola di OpenCoesione (ASOC)” e mira – si legge sul sito ufficiale – ad “approfondire le caratteristiche socio-economiche, ambientali o culturali del proprio territorio, a partire da uno o più interventi finanziati dalle politiche di coesione su un tema di interesse, verificando quindi come le politiche stesse intervengono per migliorare il contesto locale“. L’obiettivo degli studenti del Capialbi, in altre parole, è quello di analizzare la ricaduta sul territorio e i vantaggi economici per tutta la provincia anche di un’opera come il santuario di Paravati. Si trovano ora nella terza fase, su quattro, e si avviano alla conclusione.

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