Cronaca

I tentacoli della ‘ndrangheta sui lavori per le olimpiadi invernali: sequestro milionario e un arresto

Il fermato proteggeva un imprenditore nel settore delle cave e degli inerti già condannato per mafia

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La Direzione Investigativa Antimafia ha eseguito un provvedimento agli arresti domiciliari, emesso dal gip di Milano, nei confronti di un uomo accusato di trasferimento fraudolento di beni e valori. Si tratta di Pietro Paolo Portolesi, 53enne presunto affiliato alla ‘ndrangheta. L’inchiesta ha portato al sequestro preventivo di quattro complessi aziendali (con volumi d’affari conseguiti nell’ultimo anno per oltre 8 milioni di euro), numerosi beni mobili, immobili e conti correnti per un valore complessivo di oltre 5,5 milioni di euro.

Le infiltrazione della ‘ndrangheta. Una delle società riferibili a Portolesi si sarebbe infiltrata come “sito di conferimento delle macerie” nei lavori “oggi in corso di esecuzione all’interno del cantiere per la realizzazione (anche) del villaggio olimpico per i Giochi invernali dell’anno 2026”, ossia per le “opere connesse alla riqualificazione dello scalo ferroviario di Milano-Porta Romana”. Lo si legge nell’ordinanza firmata dal gip Anna Calabi, su richiesta del pm Silvia Bonardi. La Dda di Milano aveva lanciato nei mesi scorsi l’allarme sulle possibili infiltrazioni mafiose nei cantieri delle Olimpiadi.

Il prestanome. Le indagini “hanno consentito di ricostruire un reticolo societario, operativo nel settore delle cave, del trasporto e dello stoccaggio di materiali inerti e di rifiuti da demolizione, formalmente gestito da prestanome, ma nei fatti diretto unicamente dal soggetto colpito dal provvedimento cautelare, nei confronti del quale sono stati così raccolti gravi indizi di colpevolezza”. Nel dettaglio, le attività investigative “hanno messo in luce come, proprio grazie alla “copertura” fornitagli dai prestanome, l’indagato, peraltro già in passato condannato per reati di traffico di stupefacenti e associazione mafiosa abbia potuto operare anche quale subappaltatore e subfornitore aggirando la normativa antimafia di settore”.