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Che fine ha fatto il Bike Sharing a Vibo Valentia?

Dodici consiglieri comunali interrogano il sindaco Limardo: «Ad un mese dalla "inaugurazione" il servizio non è attivo e non c'è un gestore».

«Il 6 ottobre scorso è stato “inaugurato” il servizio di bike sharing, che consta, attualmente, di quattro ciclostazioni (destinate ad essere implementate), attrezzate con biciclette a pedalata assistita. Ad oggi, tuttavia, il servizio di bike sharing non è fruibile dai cittadini, poiché il Comune ha acquistato le biciclette e le ha “esposte” alle colonnine pertinenti alle varie ciclostazioni, senza esser riuscito ad affidare la gestione e la manutenzione delle stesse ad alcuna ditta». Questa la denuncia di ben 12 consiglieri comunali di Vibo Valentia, che siedono fra i banchi dell’opposizione: Marco Miceli, Giuseppe Policaro, Domenico Santoro, Silvio Pisani, Katya Franzè, Elisa Fatelli, Giuseppe Russo, Pietro Comito, Lorenza Scrugli, Stefano Soriano, Laura Pugliese e Loredana Pilegi.

Hanno così intenzione di interrogare, giorno 7 novembre durante il Question Time, il sindaco Maria Limardo per conoscere il futuro del progetto, considerando che «è trascorso un mese da quando le biciclette (che, peraltro, essendo dotate di pedalata assistita necessitano di essere spesso caricate, rischiando, altrimenti, di danneggiarsi), giacciono, inutilizzate ed inutilizzabili».

L’amministrazione di Vibo Valentia ha attinto, per affrontare le spese relative al servizio, a fondi che potevano essere utilizzati anche per altre finalità, come l’efficientamento energetico e l’abbattimento delle barriere architettoniche e, dunque, «destinati a garantire il diritto alla mobilità delle fasce più deboli della società e comunque, di tutti i cittadini, in condizioni di assoluta uguaglianza».

Allo stato attuale, dunque, le biciclette acquistate «non solo non favoriscono la mobilità di alcuno (non essendo utilizzabili), ma hanno comportato esborsi che saranno stati inutili per il Comune, se, nel più breve tempo possibile, non verrà individuata una ditta idonea ad occuparsi della loro gestione e manutenzione».

Per questo motivo i 12 consiglieri di opposizione interrogano il sindaco al fine «di motivare perché ha optato per l’acquisto delle biciclette destinate al servizio bike sharing senza aver contestualmente provveduto all’affidamento della gestione e manutenzione, e a provvedere alla realizzazione delle ciclovi; di  chiarire che iniziative sta intraprendendo per procedere all’assegnazione, ad una ditta idonea, dei compiti connessi alla manutenzione delle biciclette e delle ciclostazioni e che iniziative intende intraprendere laddove non vi fosse alcuno interessato ad assumere l’onere di svolgere tale servizio, specificando altresì le determinazioni che intende adottare qualora, in occasione dell’imminente ingresso della stagione invernale, le biciclette dovessero rimanere prive di manutenzione».

Infine, «di specificare, nel dettaglio: a quanto ammonta la somma spesa per l’allestimento del servizio bike sharing chiarendo altresì perché ha preferito investirli in tale servizio, anzi che in altri, tenuto conto della destinazione dei fondi di che trattasi; come intende provvedere con riguardo alle prevedibili spese future che si renderanno necessarie ogni qualvolta bisognerà provvedere alla sostituzione di biciclette o di singoli pezzi delle stesse usurati e/o danneggiati e quali fondi verranno utilizzati per sostenerle».