Cronaca

Mezzo per disabili si scontra con un aereo Ryanair a Lamezia

La notizia è stata diramata solo oggi. Per qualcuno l'incidente è la conseguenza di un atavico problema legato al personale Prm.

aeroporto sacal

Un mezzo dedicato al trasporto di passeggeri a ridotta mobilità, denominato ambulift, ha avuto un incidente con un aereo della Ryanair. Il fatto, riportato dal Quotidiano del Sud, ha raccontato di quanto accaduto oltre un mese fa ed è stato comunicato solo oggi. Per dieci giorni, inoltre, l’aereo è rimasto fermo a causa dell’incidente, che per fortuna non ha provocato feriti.

«L’ambulift, dopo aver imbarcato i passeggeri a ridotta mobilità (Prm) – rileva Andrea Falvo, responsabile personale Sacal – si dirigeva verso l’aeromobile del vettore Ryanair, impiegato sul volo FR3647. Giungendo in prossimità dell’aereo, tuttavia, e non rallentando l’andatura, andava ad impattare rovinosamente contro l’aeromobile. Oltre al danno materiale, l’urto ha provocato anche un danno da fermo tecnico e, probabilmente, il suo risarcimento sarà milionario».

Questa notizia, finora sottaciuta, rivela le condizioni di stress a cui è sottoposto il personale del servizio Prm. Da tempo, riporta ancora il Quotidiano del Sud, gli stagionali hanno sollecitato la Sacal spa a far scorrere la graduatoria e reperire le unità necessarie per svolgere in modo ottimale questa delicata mansione. Purtroppo, ci sono ancora disagi per le persone a ridotta mobilità. Ora le lamentele si fanno sentire di più, perché da circa un mese i pazienti sono lasciati fuori al freddo, oppure in macchina, nell’attesa che il personale inizi il turno di mattina.

Il servizio Prm, ribadisce il Quotidiano del Sud, è sotto stress e le tensioni cominciano già all’alba, ogni giorno. Si sa che è stato cambiato il dirigente più volte e qualcuno è stato pure sospeso per oltre un mese, ma adesso si sono aggiunti almeno dieci impiegati, ovvero personale con livelli di mansione alti, che non hanno una preparazione specifica Prm, ma fanno i tappabuchi. Mesi fa avevano utilizzato personale delle pulizie, ora gli impiegati.Insomma, una situazione al limite in merito alla quale dovranno essere Sacal, che gestisce lo scalo di Lamezia, ed Enac a dare spiegazioni.