Cronaca

‘Ndrangheta, annullata la confisca nei confronti di un sodale dei clan (NOME)

Si era dato alla latitanza ed era stato successivamente arrestato in un bunker ricavato all’interno del ristorante intestato alla madre.

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Il Tribunale per le misure di prevenzione di Catanzaro, confermato dalla Corte d’Appello, aveva disposto il provvedimento di confisca patrimoniale nei confronti di Nicola Tedesco, ritenuto vicino alla cosca Gallace di Guardavalle. In particolare, la disposta confisca aveva riguardato la ditta individuale, con sede a Guardavalle, esercente l’attività di ristorazione denominata “Molo 13”, nonché il relativo complesso immobiliare, e diversi rapporti bancari e finanziari.

Il relativo provvedimento aveva coinvolto anche la madre del prevenuto, Rossomando Lina, titolare del ristorante e del relativo immobile. Ora Corte di Cassazione, in accoglimento del ricorso proposto dai difensori dei prevenuti, avvocati Vincenzo Cicino, Francesco Lojacono e Andrea Mazza, ha disposto l’annullamento in toto del provvedimento di confisca patrimoniale, rimettendo gli atti alla Corte d’Appello di Catanzaro per una rinnovata valutazione.

Nicola Tedesco, già coinvolto nel procedimento “Itaca free-boat” nei confronti della cosca Gallace/Gallelli, si era dato alla latitanza ed era stato successivamente arrestato in un bunker ricavato proprio all’interno del ristorante assieme all’altro latitante Francesco Aloi, genero del capo cosca Vincenzo Gallace, quest’ultimo condannato con due sentenze definitive all’ergastolo sia per l’omicidio del boss Carmelo Novella che per quello del boss delle Serre Damiano Vallelunga.

E proprio col nome del ristorante “Molo 13” è stato denominato il procedimento in corso presso il Tribunale di Catanzaro che vede alla sbarra il presunto reggente della cosca Cosimo Gallace e numerosi altri imputati cui viene contestato, tra l’altro, il reato di associazione mafiosa e quello di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.