Economia & società

A Vibo Marina la manifestazione contro il piano d’azione dell’UE

Tra le proposte c'è quella di creare nuove aree marine protette che porterebbe ad una riduzione delle aree di pesca

Nella mattinata odierna FAI CISL – FLAI CGIL – UILA UIL e Coldiretti, in contemporanea con le altre marinerie del resto d’Italia si è mobilitato dandosi appuntamento sul molo del porto di Vibo Valentia per manifestare contro il Piano d’azione dell’Unione europea che impone una serie di misure giudicate insostenibili dal settore.

«Tra le proposte sul tavolo decisionale di Bruxelles c’è quella di limitare fortemente l’utilizzo dello strascico entro il 2030 e di creare nuove aree marine protette che ridurrebbero ulteriormente le aree di pesca. Decisioni che risultano essere sproporzionate ed ingiustificate, basate su pareri scientifici non oggettivi con una visione miope a garantire un approvvigionamento alimentare adeguato e peculiare per ogni paese UE, condannando l’Italia alla completa dipendenza d’importazione del prodotto ittico», fanno sapere i sindacati.

«L’impatto economico che ne potrebbe derivare sarebbe poi devastante per un settore e per un territorio che vive già grande difficoltà da molti anni, e, per lo strascico, che in Italia rappresenta il 20% del totale con circa 2088 unità nautiche e l’impego di ben 7000 lavoratori, vorrebbe dire la chiusura definitiva. – insistono i sindacati – Durante la protesta, è giunta la notizia che dal ministero competente è arrivata la convocazione alle organizzazioni sindacali e datoriali nazionali per ascoltarne le ragioni. Auspichiamo quindi una piena consapevolezza dei rischi che si stanno correndo ed una presa di decisione netta del Governo italiano».