Attualità

LA LETTERA – L’acqua è un diritto, a Vibo un privilegio

"Cosa aspetta l'amministrazione a risolvere una questione atavica? Cosa aspettiamo, noi cittadini, a farci sentire?"

L’acqua è un diritto, non può essere considerata un privilegio in quello che si definisce un paese civilizzato. Perché qui se non sei benestante non puoi godere di acqua potabile per uso umano ed igiene personale. Questo nonostante però le fatture siano quantificate come se invece la stessa fosse potabile. Quindi oltre al danno, la beffa: alcuni devono decidere se pagare un servizio, che in realtà non può definirsi tale, o procurarsi ove possibile l’acqua da bere.

Nonostante il disservizio, però, se non si paga il dovuto le tasse arriveranno con aggravio come cartelle esattoriali, e visto che il servizio è stato esternalizzato (per favorire chissà chi, n.d.a.) ti appiopperanno un bel fermo amministrativo su un veicolo di proprietà. Al di là del disagio economico, poiché bisogna rifornirsi di acqua imbottigliata da sempre, c’è ancora di più, poiché è di pochi giorni fa l’ordinanza del sindaco che, visti i risultati delle analisi con presenza di batteri fecali, vieta l’utilizzo dell’acqua in tre frazioni.

È stata messa a disposizione della popolazione una cassa d’acqua da dodici litri ogni due persone , con cui bisogna provvederete a igiene orale e tutto il resto che è stato vietato con ordinanza. 12 litri per due persone! Per non dimenticare che proprio in questi giorni sta arrivando la fattura con l’acconto servizio idrico del 2023!

Allora la questione della non potabilità dell’acqua dell’acquedotto di Vibo è questione annosa e risaputa. Ora mi chiedo, visto che a quanto pare al peggio non c’è mai fine, che intenzione ha questa amministrazione? Cosa vogliono fare per risolvere una questione di salute pubblica, oltre che vietare l’utilizzo dell’acqua? Le persone anziane, i fragili, sono stati messi in condizione di ricevere il liquido benché con queste dosi ridicole? Cosa dobbiamo aspettarci ancora? Ma chiedo ai miei compaesani, cosa aspettiamo a farci sentire?

Anna Lo Schiavo – Cittadina vibonese