Cultura & spettacolo

Microeditoria calabrese, la Regione punta alla valorizzazione

Il Cev e Libritalia di Vibo fanno squadra con le altre realtà. Confronto con la presidente della Commissione cultura.

La Regione Calabria, per la prima volta dalla sua nascita, intende creare uno strumento legislativo che disciplini gli interventi utili alla valorizzazione dei beni culturali e promuovere l’organizzazione delle attività di cultura e spettacolo.

La Presidente della Commissione Regionale per la Cultura, on. Pasqualina Straface, ha inteso confrontarsi con gli operatori culturali per informarli su quali linee si stia preparando il Disegno di Legge Regionale in materia, ma anche per ascoltare le proposte dei numerosi e qualificati intervenuti, i cui contributi, nelle intenzioni della Consigliera Regionale, troveranno spazio nel dispositivo di legge.

Il CEV Comitato Editori Vibonesi, Franco Arcidiaco per Città del Sole edizioni (Reggio Calabria); Enrico Buonanno per Libritalia edizioni (Vibo Valentia); Demetrio Guzzardi per Editoriale Progetto 2000 (Cosenza) e Gianluca Lucia per La Rondine edizioni (Catanzaro), hanno rappresentato le istanze prioritarie per il mondo dell’editoria calabrese.

Lo scrittore Luciano Prestia, intervenendo nel dibattito, ha evidenziato lo scarto di dieci punti percentuali esistente tra la Calabria e le altre regioni italiane per quanto riguarda il PIL alla voce cultura, che in termini pratici significa parecchie centinaia di posti di lavoro. Infatti, regolamentare opportunamente questo campo significa innescare un processo virtuoso della filiera della cultura, riconoscendo il valore economico, sociale e civile delle imprese culturali e creative che producono e distribuiscono beni e servizi nell’ambito delle arti e dello spettacolo, delle arti visive, del patrimonio culturale, dell’audiovisivo, dei nuovi media, della musica, dell’editoria e della stampa.

E’ importante rendere concreta l’opportunità che la cultura diventi strumento strategico, volano per l’economia del territorio, capace di creare valore economico ed occupazionale ma anche spazio di elaborazione che rafforzi la comunità attorno al binomio cultura/bellezza, rappresentandolo come fattore d’identità e di sviluppo.

L’intervento ha, inoltre, sottolineato la necessità di valorizzare l’attività editoriale attraverso iniziative proprie o in accordo con le case editrici calabresi: “Gli editori hanno bisogno che la loro attività sia valorizzata e sostenuta, favorendo la partecipazione a fiere gestite in modo professionale, seminari, iniziative finalizzate alla promozione del libro e della lettura, inclusi i premi letterari regionali, l’istituzione di una fiera del Libro della Calabria; la promozione di pubblicazioni volte a favorire lo studio e la conoscenza della cultura e della civiltà calabrese, così come delle donne degli uomini e che hanno dato lustro alla Calabria”.

Prestia in conclusione, ha ribadito che la consultazione degli operatori culturali non può avvenire sporadicamente ed in termini episodici, anzi la legge deve prevedere organismi strutturali di carattere consultivo, anche con delle sessioni di studio provinciali. Così come è necessario realizzare conferenze tematiche per ciascun settore di intervento. L’auspicio degli editori è che veramente il lavoro intrapreso si concluda, costruendo regole di comportamento e linee chiare che in tutte le altre regioni esistono, tranne che in Calabria, dove finora ha regnato la discrezionalità.