Cronaca

Intimidazioni alla Chiesa vibonese, valanga di solidarietà

Parole di estrema vicinanza da parte di Mancuso, Mangialavori, De Nisi, Lo Schiavo, Molinaro, Tucci e Papillo

foto nostro agosto 2021

Una valanga di solidarietà da parte delle istituzioni e della politica è stata espressa nei confronti del vescovo Attilio Nostro e dei due parroci del Vibonese, don Felice e don Francesco, che hanno subito una serie di gravi intimidazioni.

Filippo Mancuso, presidente del consiglio regionale della Calabria

«Esprimo la vicinanza e la solidarietà del Consiglio regionale al Vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea e alla Chiesa calabrese. Le recenti intimidazioni ai parroci di Cessaniti e della frazione di Pannaconi, don Felice Palamara e don Francesco Pontoriero,  e le minacce rivolte a mons. Attilio Nostro, segretario della Cec, sono gesti intollerabili, da condannare e da cui prendere le distanze con assoluta fermezza. Intimidazioni e minacce che preoccupano tutta la Calabria che si oppone ad ogni forma di prepotenza, incluse quelle messa in atto da chi, agendo nell’ombra, s’illude di poter condizionare l’azione riformatrice della Chiesa calabrese e il desiderio delle nostre comunità di liberarsi dall’oppressione criminale».

Giuseppe Mangialavori, senatore di Forza Italia

«Esprimo massima solidarietà al vescovo della diocesi di Mileto Attilio Nostro, ed ai sacerdoti che negli ultimi giorni sono stati colpiti da atti intimidatori. È davvero intollerabile quanto sta accadendo in provincia di Vibo Valentia, dove sono numerosi ormai gli episodi criminali in danno di uomini di fede».  Lo dichiara in una nota il presidente della commissione bilancio della Camera, on. Giuseppe Mangialavori, che aggiunge: «Bisogna accogliere l’invito del procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo, a stare vicini ai nostri sacerdoti e denunciare episodi simili. Sono certo che le forze dell’ordine e la magistratura riusciranno presto ad individuare i responsabili ed assicurarli alla giustizia».

Vitaliano Papillo, segretario provinciale della Cisal

«Stiamo assistendo a un preoccupante aumento degli atti di violenza e intimidazione rivolti alle istituzioni religiose del nostro territorio. Gli avvenimenti recenti nella piccola comunità di Cessaniti e, più di recente, presso la sede della Curia dove è stato recapitato un proiettile indirizzato al vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro, sono estremamente allarmanti. Condividendo l’appello dello stesso vescovo a non lasciarsi scoraggiare e a non cedere alle logiche di violenza e sopraffazione rappresentate da tali atti, confidiamo che le forze dell’ordine e la magistratura possano chiarire tempestivamente i fatti. A nome della segreteria provinciale della Cisal, esprimo la più profonda solidarietà». Queste sono le parole del segretario provinciale della Cisal, Vitaliano Papillo, riportate in una nota ufficiale.

Francesco De Nisi, consigliere regionale e segretario di Azione

«Un imbarbarimento del vivere civile da condannare, che testimonia una deriva sociale e civile sulla quale riflettere in maniera seria e approfondita». Lo afferma Francesco De Nisi, consigliere regionale e segretario di Azione in Calabria, esprimendo solidarietà personale ed istituzionale a mons. Attilio Nostro, vescovo della Diocesi di Mileto – Nicotera – Tropea, a cui nei giorni scorsi è stato fatto trovare un bossolo di pistola nella cassette delle lettere all’interno della Curia vescovile. «Un gesto inquietante – aggiunge De Nisi –  che segue alle intimidazioni ai danni dei parroci di Cessaniti, don Felice Palamara e don Francesco Pontoriero, che sicuramente non inciderà sulla missione evangelizzatrice della Chiesa in territori difficili e di frontiera, nei quali operare non è mai facile».

Riccardo Tucci, deputato del Movimento 5 Stelle

«Sono vicino a sua eccellenza il vescovo Attilio Nostro della diocesi di Mileto-Tropea- Nicotera, per la vile intimidazione subita nei giorni scorsi. Ignoti gli avrebbero recapitato un proiettile d’arma da fuoco nella buca della posta. Si disconoscono, al momento, i motivi del gesto. Quest’ultimo episodio si aggiunge a quelli messi in atto nei giorni scorsi a danno dei sacerdoti di Cessaniti e Pannaconi don Francesco Pontoriero e don Felice Palamara. La chiesa è sotto attacco e mai nella storia della diocesi si è vista una cosa del genere, così grave, sfrontata e spregiudicata. Confido nell’operato delle forze dell’ordine affinché facciano piena luce su quanto successo, assicurando alla giustizia l’autore, o gli autori, di questi esecrabili gesti».

Antonio Lo Schiavo, consigliere regionale del gruppo misto

«Ritengo sia estremamente preoccupante, e da non sottovalutare per nessuna ragione, quanto sta avvenendo nella provincia di Vibo Valentia. Non passa giorno che non arrivi notizia della recrudescenza di fenomeni intimidatori, aggressioni e minacce ai danni di chi è più esposto sul fronte professionale, sociale e perfino religioso. Medici, infermieri, operatori culturali, uomini di Chiesa, sembrano essere divenuti ormai il facile bersaglio di chi tenta biecamente di sovvertire le regole della democrazia e della partecipazione alla vita pubblica. Ultima in ordine di tempo la vile intimidazione all’indirizzo del vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro, cui è stato recapitato un proiettile. Tale ignobile gesto è da rigettare con sdegno e tutta la società civile vibonese è chiamata ora a fare fronte comune per respingere ogni tentativo di sopraffazione e minaccia. A monsignor Nostro e a tutti i sacerdoti destinatari di atti intimidatori giunga la mia più aperta e solidale vicinanza». È quanto dichiara in un comunicato stampa il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del gruppo misto – Liberamente progressisti.

Pietro Molinaro, presidente commissione consiliare antindrangheta

«Con fermezza condanno il deplorevole atto intimidatorio che questa volta, dopo le minacce ai parroci di Cessaniti nel vibonese, ha colpito il pastore della chiesa della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea mons. Attilio Nostro. Si è alzato ulteriormente quindi il livello di minacce e intimidazioni segno che l’azione pastorale e le iniziative che la comunità ecclesiale vibonese sta portando avanti, danno fastidio. Mi riferisco ad esempio all’incessante azione di presidio da parte delle forze dell’ordine dello svolgimento di manifestazioni religiose per evitare intromissioni della criminalità organizzata che ha bisogno, in queste occasioni, di farsi notare per dimostrare di essere in grado di continuare ad esercitare il controllo anche della comunità religiosa. Così come i diversi percorsi di legalità in tutta la diocesi che vedono impegnate le parrocchie. Mons. Nostro ha dalla sua la comunità che saprà reagire e continuerà a lavorare con il consueto apprezzato impegno al servizio di tutta la comunità del vibonese».