Cronaca

I medici che curarono il superboss: “Non sapevamo chi fosse” (NOMI)

Secondo quanto dichiarato dai professionisti, il padrino si presentava con un alias

Generico giugno 2024

Di averlo visitato non hanno potuto negarlo. Ma entrambi hanno sostenuto di aver saputo solo dopo il suo arresto che il paziente in realtà era Matteo Messina Denaro.

“A noi si è presentato come Andrea Bonafede”, hanno detto due medici trapanesi interrogati dai magistrati di Palermo che stanno tentando di ricostruire la latitanza del boss catturato a gennaio del 2024 e morto a settembre di un anno fa.

I verbali dei due professionisti, Francesco Bavetta, gastroenterologo e endoscopista di Marsala, e Giacomo Urso, chirurgo all’ospedale di Mazara del Vallo, sono stati depositati agli atti del processo di un terzo medico: Alfonso Tumbarello, arrestato e poi finito a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa. Per mesi Tumbarello avrebbe scritto ricette e prescritto esami al latitante malato di cancro, sapendo esattamente, secondo i pm, chi fosse.
La Procura, che ha già individuato e fatto condannare una serie di complici del capomafia, ha accertato che Messina Denaro venne indirizzato e forse accompagnato di persona da Giovanni Luppino (l’imprenditore poi arrestato con il capomafia) da Bavetta per sottoporsi a una colonscopia di urgenza il 5 novembre del 2020.

A Luppino, che si è preso cura del padrino per anni portandolo anche a Palermo per la chemioterapia, è stato trovato un biglietto col nome di Bavetta, medico a cui l’autista del boss si era rivolto per sé già nel 2019. Lo stesso Messina Denaro ha confermato che fu Luppino a indicargli il nome del professionista. (Ansa)

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