Cronaca

‘Ndrangheta, clan alla sbarra: chieste tredici condanne (NOMI)

Due, invece, le assoluzioni "per non aver commesso il fatto"

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Nel corso della requisitoria del processo “Epicentro”, che si svolge con rito ordinario davanti al Tribunale collegiale, la Procura antimafia ha formulato due richieste di assoluzione e tredici richieste di condanna. Le richieste di assoluzione, “per non avere commesso il fatto”, riguardano Maria Stivilla e Maria Carlo. Le richieste di condanna, invece, sono particolarmente severe nei confronti dei fratelli Salvatore Giuseppe Molinetti e Alfonso Molinetti, ritenuti dagli inquirenti tra i principali esponenti delle dinamiche moderne del gruppo ’ndrangheta di Archi.

Le accuse sono rivolte ai vertici e alle seconde linee delle principali cosche cittadine, tra cui le ’ndrine De Stefano-Tegano-Molinetti e Condello di Archi, i Barreca di Pellaro e Bocale, i Libri di Cannavò, i Ficara-Latella di Ravagnese, e le famiglie Zito-Bertuca e Rugolino di Catona. Questo processo riunisce tre importanti indagini, unificate sotto un comune disegno criminale.

La prima indagine, denominata “Malefix”, ha smascherato le nuove generazioni della ‘ndrangheta del centro città e le loro strategie di aggressione economico-sociale contro imprenditori e commercianti. “Malefix” ha anche evidenziato gli anni di fibrillazione criminale a Gallico, con tentativi di scalata al comando della “locale” gallicese caratterizzati da agguati, sparatorie, regolamenti di conti, danneggiamenti e richieste estorsive.

La seconda indagine, “Nuovo Corso”, ha rivelato come gli emissari del racket non concedevano tregua ai costruttori e imprenditori nemmeno nel cuore della città, incluso il Corso Garibaldi. Infine, l’indagine “Metameria” ha mostrato il rinnovato dominio delle cosche di Pellaro e Bocale, in particolare della cosca Barreca, che ha ripreso vigore con il ritorno in libertà del boss ergastolano Filippo Barreca.

Le accuse principali mosse agli imputati del processo “Epicentro” sono associazione mafiosa, estorsioni e danneggiamenti, sostenute grazie al contributo dei collaboratori di giustizia. Tra gli imputati figura anche il collaboratore di giustizia Maurio De Carlo, già in giudizio con rito abbreviato in Corte d’Appello insieme ad altre 56 persone.

I NOMI

Domenico Bruno 20 anni di reclusione
Roberto Smeriglio 4 anni
Alessio Smeriglio 6 anni
Francesco Vazzana 14 anni
Salvatore Laganà 22 anni
Giuseppe Condello 4 anni
Salvatore Giuseppe Molinetti 24 anni
Alfonso Molinetti 22 anni
Giovanni Domenico Rugolino 12 anni
Alessio D’Agostino 4 anni
Antonino Esposito 10 anni
Francesco Minniti 16 anni
Timoti Rizzo 4 anni
Maria Stivilla assoluzione
Maria Carlo assoluzione