Cultura & spettacolo

Crocifisso simbolo religioso da sempre divisivo. Cricenti e Ferri “Alla ricerca della laicità perduta”

La riflessione è raccolta all'interno del volume edito da Fuorilinea che mette in discussione un preciso assunto giurisprudenziale

Generico giugno 2024

“Alla ricerca della laicità perduta”. Un titolo che già indirizza il letto verso l’orizzonte di trattazione di due saggi autonomi scritti da Enrico Ferri e Giuseppe Cricenti e raccolti nell’opera “Alla ricerca della libertà perduta”, edita da Fuorilinea.

In buona sostanza, si parte dall’assunto che la giurisprudenza ritenga il crocifisso un simbolo culturale più che religioso, e per di più passivo, affermazione questa del tutto infondata. Conseguentemente si pensa che la sua esibizione in luoghi pubblici non contrasti con il principio di laicità dello Stato. Almeno qualora quella esibizione sia decisa a maggioranza secondo un criterio di ragionevole accomodamento delle parti in causa.
Cricenti e Ferri sostengono che tale vulgata giuridica sia infondata in quanto il crocifisso è un simbolo religioso (che possa essere anche culturale non toglie che sia religioso), da sempre “divisivo” e non già accomodante, che la teoria del simbolo passivo sia fasulla, ogni simbolo essendo un rinvio ad un principio ontologico, che, infine, il metodo dell’accomodamento non salvi la laicità. L’opera sarà presentata venerdì 19 luglio alle 19, nel Chiostro della chiesa di San Giorgio al Corso di Reggio Calabria. Tra gli organizzatori, Unicusano e Accademia templare. Parteciperà il parroco don Antonio Cannizzaro. Con lui anche l’avvocato Antonino Aloi (Principe Gran Maestro della Pietà del Gallicano).

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