Cronaca

Carico di armi da guerra sequestrato al porto di Gioia Tauro

Il comando provinciale della Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane intervenuti su una portacontainer lunga 400 metri e larga 61

Armi Siria: a fine mese arrivo nave danese a Gioia Tauro

Il comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria e l’Agenzia delle Dogane sono intervenuti sulla Msc Apolline, una portacontainer lunga 400 metri, larga 61, che aveva appena attraccato a Gioia Tauro. Era partita da Yantian, il porto della megalopoli industriale cinese di Shenzhen, aveva circumnavigato l’Africa per evitare la minaccia degli attacchi degli Houthi all’ingresso nel Mar Rosso verso Suez, aveva fatto scalo prima a Valencia e poi a Barcellona. Ma solo all’approdo in Italia, da dove parte della merce avrebbe dovuto proseguire per Bengasi, è arrivata l’indicazione delle autorità americane: la nave conteneva armi destinate al clan degli Haftar, da sequestrare.

Ne dà notizia il Corriere della Sera. Il sequestro è avvenuto lo scorso 28 giugno, esattamente dieci giorni dopo il ritrovamento del 18 giugno, raccontata sempre dal Corriere. Allora era stata la volta della Msc Arina, nave gemella della Apolline. Insomma, una rotta caldissima all’interno di un quadro internazionale in cui la tensione è altissima tra l’Occidente e il fronte opposto filo-russo.

In entrambi i casi la segnalazione alle autorità italiane era arrivata dall’amministrazione americana, che aveva raccolto indicazioni della sua intelligence. E in entrambi i casi l’operazione è scattata in Italia.