Cronaca

La replica del Comitato: “Soriano non è un paese dominato dalla ‘ndrangheta”

Contestata un'intervista rilasciata ad una testata nazionale dalla direttrice della Biblioteca Calabrese

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E’ nato a Soriano Calabro, nel Vibonese, un “Comitato spontaneo per la difesa del buon nome e della onorabilità di Soriano Calabro” e della sua cittadinanza”.
“Il 24 giugno 2024, la direttrice della Biblioteca Calabrese, dottoressa Maria Teresa Iannelli – si legge in una nota – rilasciava intervista a “Il fatto Quotidiano” intitolata: “Il sindaco col cacciavite vuole sloggiarmi, io resisto tra i libri”. Nell’ambito dell’intervista, in evidenti punti, pubblicamente ledeva l’immagine di Soriano e il decoro dei sorianesi tutti, in maniera generalizzata e indiscriminata. Di fatto, avallava, senza contraddire, le inammissibili illazioni e deduzioni del giornalista, Antonello Caporale, il quale con lei interloquiva esprimendosi, sulla vicenda dell’incontro avvenuto tra la dottoressa Iannelli e il neoeletto sindaco di Soriano, avvocato Antonino De Nardo, con tali parole: “Metafora potente: la serratura come chiave per conquistare l’egemonia culturale. Magari il sindaco è del centrodestra e vuole allinearsi al profilo politico nazionale”, a Caporale ella ribatteva : “Il sindaco è certo del centrodestra, ma dei libri temo abbia una considerazione limitata. È un gesto che documenta la ritorsione ignorante, in un paese dominato dalla ‘ndrangheta. Dimostrare chi comanda, e dal momento che l’avversario politico ha fatto realizzare questa biblioteca…”. Nello specifico, dunque, Iannelli definiva Soriano “paese dominato dalla ‘ndrangheta” e rincarava la dose aggiungendo una dichiarazione priva di fondamento e che le fa perdere credibilità agli occhi di chi legge, dal momento che “l’avversario politico” che ella chiamava in causa con manifesta insinuazione non ha fatto realizzare la biblioteca, fondata, curata e arricchita, invece, e come tutti sanno, dal compianto preside Nicola Provenzano”.
Inoltre, nella medesima intervista, a seguire, è dato leggersi “l’eccentricità di questo luogo è appunto la biblioteca”.
“Considerato che le dichiarazioni della direttrice della Biblioteca Calabrese cagionino una lesione di valori costituzionali, come la reputazione, si ritiene che la di lei condotta arrechi un danno morale ed esistenziale di rilievo all’intera cittadinanza sorianese, soprattutto per il risalto che le sue dichiarazioni assumono sulla stampa nazionale. Vorremmo ricordare – scrivono ancora i promotori dell’iniziativa – alla dottoressa Iannelli, la quale in maniera non così tanto implicita, nell’articolo de quo, ha insinuato l’esistenza di una dicotomia e separazione tra la “Biblioteca Calabrese”, ivi materialmente ubicata, ed il “resto” di tutto ciò che Soriano è, ricondotto in maniera esclusiva, evidentemente, alla ’ndrangheta, che sfugge, a questo punto indubbiamente alla sua memoria, la storia del Nostro amato e rispettabilissimo paese. Ricordiamo a noi stessi che Soriano è “paese di arte, storia e cultura”. Rimarchiamo che la sua è nota e illustre, anzi proverbiale, storia di laboriosità e ingegno e che essa insegna, a chi voglia apprenderlo, che i Sorianesi non hanno mai prodotto, né concepito, una cesura tra la cultura e se stessi. Tutt’altro! I Sorianesi hanno a cuore le sorti della Biblioteca Calabrese, che con tanto onore viene qui ospitata, almeno quanto chi, battendosi il petto, si presenta come unica custode della cultura, offendendo una cittadinanza indignata e amareggiata per il fatto che in nome della “cultura”, appunto, si metta in moto un’artificiosa quanto ingenerosa operazione di delegittimazione di un’intera comunità”.
E ancora: “Soriano non è “il deserto dei tartari”, come viene definita da Caporale durante la sua intervista a Iannelli, la quale gli fa eco con asprezza: “Un modo per ucciderci, farci languire, tenerci incaprettati al dominio dell’indifferenza”. Soriano non è la patria di rozzi barbari indifferenti. Ma terra di menti pensanti, dinamiche, volitive, comunità che rivendica di essere riconosciuta nel suo valore, da sempre desiderosa di contribuire alla crescita culturale della sua cittadina attraverso ogni forma di partecipazione consentita”.
A tal proposito, la direttrice Iannelli “chiarisca il diniego che è stato recapitato a mezzo raccomandata, e a sua firma, a quanti, da Soriano, hanno fatto di recente richiesta di divenire soci aggregati della Biblioteca Calabrese, regolarmente presentati da un socio fondatore e che fanno parte di questo Comitato spontaneamente sorto. A noi pare che Iannelli assuma un compito che va ben oltre ciò che la sua funzione di direttrice prevede, contravvenendo a quanto è stabilito nello stesso Statuto che regolamenta la vita della Biblioteca Calabrese. Nelle missive inviate agli aspiranti soci, tra l’altro, richiama limiti numerici che non si trovano stabiliti in nessun articolo dell’attuale Statuto.
L’organo competente in materia di ammissione di nuovi soci non si è ancora espresso nel merito. Confidiamo in una serena valutazione e accettazione delle istanze di cittadini sorianesi che, con amore ed entusiasmo, chiedono l’opportunità e rivendicano il diritto di mettere al servizio della Biblioteca le loro competenze e la loro passione per i libri, per la storia, per la cultura e l’identità calabresi”.
Il Comitato si costituisce “in maniera spontanea, autonoma e indipendente a tutela del buon nome di Soriano, risponde alla legittima urgenza di opporsi alle offese, agli incomprensibili atteggiamenti di diniego e alle dichiarazioni pubbliche sopra riportate e rilasciate di recente a giornali di tiratura nazionale. Pertanto, con la presente, nell’esternare formalmente e pubblicamente il risentimento dei Sorianesi per le chiare offese perpetrate a danno della nostra Soriano nell’articolo succitato, si confida affinché le autorità preposte intraprendano le opportune azioni per la tutela dell’immagine del nostro paese, evidentemente lesa e calpestata. Il Costituendo Comitato spontaneo chiede l’adesione e il sostegno di quanti condividano i principi e il contenuto del documento sopra redatto”.

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