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Violentò una compagna di classe: condannati anche i genitori per mancata educazione

La sentenza ha ritenuto padre e madre responsabili per “culpa in educando”: ora dovranno risarcire la ragazza

toga avvocato

I genitori di un ragazzo condannato per aver violentato una compagna di classe sono stati condannati a un risarcimento danni di circa 27mila euro. La sentenza, emessa dal tribunale di Firenze, ha ritenuto i genitori responsabili per “culpa in educando”, ossia la mancata educazione adeguata del figlio, come previsto dall’articolo 2048 del codice civile sulle responsabilità genitoriali.

Nel 2022, il ragazzo, allora minorenne, era stato condannato in sede penale per violenza sessuale aggravata. In seguito alla condanna, la vittima e la sua famiglia avevano richiesto un risarcimento di 100mila euro, coinvolgendo anche la scuola e il ministero dell’Istruzione. Tuttavia, il tribunale ha escluso la responsabilità dell’istituto scolastico e del ministero, stabilendo che la responsabilità civile ricadesse esclusivamente sul ragazzo e sui suoi genitori. È stata disposta una perizia medico-legale per quantificare il danno subito dalla vittima.

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha espresso il proprio sostegno alla decisione. In un post sui social, ha definito la sentenza “molto importante”, sottolineando come essa chiami i genitori a rispondere civilmente per le violenze gravi commesse dai figli. Valditara ha collegato questa decisione al ddl sulla condotta, che prevede sanzioni per chi aggredisce gli insegnanti, evidenziando la necessità di responsabilità individuale nella scuola e nella società.

Questa sentenza rappresenta un precedente significativo nel contesto della responsabilità genitoriale e dell’educazione, sottolineando l’importanza del ruolo dei genitori nella formazione del comportamento dei propri figli.