Cronaca

‘Ndrangheta, il coinvolgimento del genero del boss allarma la Chiesa (NOME)

Coinvolto nell’operazione della Dda, lavorava come consulente alla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale

Generico luglio 2024

La maxi inchiesta “Ducale” sul voto di scambio tra ‘ndrangheta e politica condotta dalla Dda di Reggio Calabria e che ha portato all’esecuzione di 14 misure cautelari rischia di creare qualche imbarazzo alla Chiesa.

Perché – ricorda Il Messaggero – nell’operazione è stato coinvolto  anche Daniel Barillà, ritenuto dagli inquirenti una figura interessante, essendo il genero del presunto boss Domenico Araniti, “il Duca”.

Barillà (per il quale ora è stato disposto l’obbligo di firma dal Tribunale del Riesame), riporta ancora il quotidiano romano – “lavorava come consulente alla Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, vale a dire l’istituzione universitaria collegata col Vaticano. Il suo contratto di lavoro coordinato e continuativo prevedeva funzioni «nell’area del fundraising, management e nella comunicazione». Naturalmente i vertici della Facoltà Teologica (che ha sede nella diocesi di Napoli) hanno subito preso le distanze e nessuno risulta coinvolto nell’inchiesta, anche se l’arresto iniziale di questa persona di fatto ha allarmando la Chiesa” Barillà nel frattempo è stato sospeso dall’incarico e in seguito il contratto che aveva è stato cancellato.