Politica

A Vibo comitati e associazioni scendono in piazza: sit-in per la sanità

"Non siamo disposti a piegarci ad una logica insana e distruttiva che legittima provvedimenti che mortificano un territorio già fortemente penalizzato"

Generico luglio 2024

Un sit-in per la sanità, promosso dall’osservatorio civico Città Attiva, con la partecipazione di tante associazioni di ogni angolo della provincia, da Serra San Bruno a Tropea.

Presso la piazzetta Padre Pio, davanti all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia, alla presenza di tanti semplici cittadini, si sono dati appuntamento città Attiva, Proloco di Vibo Marina, Insieme per il Bene Comune, Movimento 14 luglio di Nicotera, Movimento Territori e Agricoltura, Comitato civico Costa degli Dei, Comitato San Bruno, Artigianfamiglia Pizzo, Calabria Sociale Tropea e ViboResistenti.

 

Associazioni che hanno “deciso di unirsi nella lotta a sostegno del diritto ad una sanità pubblica degna di un Paese civile”, hanno ribadito, focalizzando le loro attenzioni, tra le altre cose, sul DCA n. 92 del 10 maggio 2024 che disciplina il riparto del Fondo Sanitario Regionale per l’anno 2023 e, contestualmente, prevede l’assegnazione provvisoria allo stesso titolo per l’anno 2024.

Decreto rispetto al quale le associazioni si sono opposte fermamente, impugnando innanzi al TAR il provvedimento emesso dal presidente della Regione Calabria, al fine di chiederne l’annullamento nella parte in cui “ha ingiustificatamente effettuato una decurtazione di risorse destinate al territorio vibonese, in palese violazione del diritto ad una adeguata assistenza sanitaria, in contrasto con le norme vigenti in materia e dei diritti sanciti dalla Carta Costituzionale. Tale provvedimento, peraltro rimasto immotivato, è chiaramente illegittimo e lesivo degli interessi dei cittadini vibonesi, avendo ridotto di € 10.259.967,44 le risorse previste per l’Asp di Vibo Valentia con il Dca n. 217 del 2023, non avendo considerato i fondi necessari ed adeguati al raggiungimento dei Livelli essenziali di assistenza e prevedendo lo stesso taglio per l’anno 2024, così rischiando di orientare in maniera penalizzante per il vibonese anche la futura programmazione sanitaria, con grave pregiudizio del diritto alla salute ed alle cure dei cittadini residenti nella provincia di Vibo Valentia”.

“Fa riflettere la circostanza che, pur essendo preposte apposite figure politiche o amministrative, a difendere i diritti di oltre 156.000 persone, si debbano attivare gli stessi cittadini, costretti in tal modo ad agire in prima persona per difendere il diritto alla salute, impiegando proprie risorse professionali ed economiche”, è stato ribadito durante il sit-in.

“I comitati e le associazioni coinvolti non sono disposti a rinunciare o piegarsi ad una logica insana e distruttiva, che legittima provvedimenti che, sottraendo risorse alla Provincia di Vibo, mortificano un territorio già fortemente penalizzato. Perciò hanno deciso di unirsi nella lotta a sostegno del diritto ad una sanità pubblica degna di un Paese civile, così sostituendosi a chi, per ruolo o posizione, avrebbe dovuto porre in essere ogni sforzo al fine di garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini del territorio vibonese, offrendo loro la possibilità di accedere alle cure sanitarie al pari delle altre Regioni, nel rispetto della legge e dei diritti umani”.

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