Il Centro Operativo DIA di Brescia, nell’ambito delle autonome attività di monitoraggio condotte sulle presenze criminali radicate nel territorio di specifica competenza nonché di attenta analisi delle dinamiche societario-finanziarie che alle stesse sono riconducili, sviluppando risultanze già emerse con riferimento all’indagine coordinata dalla D.D.A. presso la Procura della Repubblica di Catanzaro denominata “Operazione Glicine-Acheronte”, ha proposto ed ottenuto dal Tribunale della Leonessal’applicazione della misura preventiva non ablativa dell’amministrazione giudiziaria prevista dall’art.34 del Codice Antimafia, nei confronti di 8 società con sedi nelle province di Brescia e Mantova e variamente operanti nei settori agricolo, ippico, estrattivo, ma – soprattutto – turistico e della ristorazione.
L’intero compendio societario, con volume d’affari superiore nel complesso a 15 milioni di euro, è riferibile ad imprenditore di origine veronese, agli arresti domiciliari nel mantovano, dove è residente dal mese di giugno 2023 ed operante soprattutto tramite un rinomato complesso ricettivo situato in una nota località turistica.