Luciano Piperno, 60 anni, sposato e padre di due figli – che gestisce un’autofficina a Piscopio di Vibo Valentia, ha visto la morte in faccia per via di un infarto esteso mentre stava facendo un’escursione, ma grazie alla prontezza dei suoi amici e al 118 è riuscito a salvarsi. La sua disavventura a lieto fine Piperno l’ha raccontata a Gazzetta del Sud, partendo dalla gita con gli amici in una zona impervia nei pressi di Briatico. Ad un certo punto Piperno che non ho mai avuto problemi di salute avverte dolori lancinanti al petto. Lo stesso richiama l’attenzione degli amici che lo fanno distendere pensando ad un malore passeggero. Ma poi la situazione si aggrava Luciano Piperno incomincia a sudare e le sue ani diventano bianche. L ’uomo viene, pertanto, adagiato su un fuoristrada alla volta di Porto Salvo dove sta per arrivare l’equipe del 118 nel frattempo allertata. La squadra è composta dal dirigente medico di emergenza Giuseppe Furci, dall’infermiere professionale Luigi Fappane e dall’autista Marcello D’Astoli. “Avevo la sensazione che dentro di me – afferma Piperno sulla pagine di Gazzetta del Sud – ci fossero degli animali che stavano mangiando il mio petto”. E’ il segnale dell’infarto in atto L’equipe del 118 comprende appieno la gravità della situazione e decide, senza perdere neppure un minuto, di trasferirlo a Germaneto dove dovrà essere operato d’urgenza. Qui i medici si prodigano per salvarlo. Gli viene praticata la coronografia e si ricorre all’applicazione degli stent. Luciano Piperno dopo l’operazione riesce a superare la fase critica e nel giro di pochi giorni ritorna quello di prima. “Qualche altro minuto ancora – diranno poi sanitari al paziente- e non ci sarebbe stato più nulla da fare”. L’ormai ex paziente ha deciso di raccontare la sua storia per dire grazie ai medici e soprattutto all’equipe del 118 che comprendendo sin da subito la situazione è riuscita a salvargli la vita e a farlo ritornare nel giro di poco tempo, pienamente guarito nella sua officina di Piscopio.
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