Francesco Rango, 21 anni, figlio di Maurizio Rango, noto boss della malavita cosentina, è stato recentemente posto agli arresti domiciliari con l’accusa di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. La vicenda coinvolge anche Giuseppe Bevilacqua, un giovane complice. Entrambi i ragazzi sono accusati di aver tentato di estorcere denaro, il cosiddetto “pizzo”, alla famiglia proprietaria di un esercizio commerciale nel centro di Cosenza.
Francesco Rango è il primogenito di Maurizio Rango, ergastolano ed ex capo della “Nuova famiglia” di Cosenza, una potente organizzazione mafiosa composta da ‘ndranghetisti e membri della comunità rom. Il padre di Francesco è stato condannato al carcere a vita per l’omicidio di Luca Bruni, reggente dell’omonima famiglia criminale, assassinato nel gennaio del 2012.
L’episodio incriminato risale all’aprile scorso, quando Rango e Bevilacqua avrebbero aggredito un parente del titolare dell’esercizio commerciale per costringerlo a pagare la tangente. La vittima, dopo l’aggressione, ha denunciato l’accaduto, dando il via a un’indagine che ha portato all’arresto dei due giovani. Le indagini, coordinate dal procuratore distrettuale Vincenzo Capomolla e dai pubblici ministeri antimafia Vito Valerio e Corrado Cubellotti, hanno fatto uso anche delle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona per identificare i responsabili.
Nonostante le accuse, Francesco Rango e Giuseppe Bevilacqua si dichiarano innocenti.