Cronaca

‘Ndrangheta: scacco ai clan calabresi (NOMI)

Condannati gli esponenti più potenti delle cosche

tribunale

Una «consolidata e comune sinergia operativa» emerge tra i clan De Stefano, Tegano, Condello e Libri, che sono considerate le “quattro famiglie” protagoniste della spartizione dei proventi estorsivi ai danni di commercianti e imprenditori del centro storico di Reggio Calabria. Le accuse di associazione mafiosa, estorsioni e danneggiamenti sono state mosse dalla Procura di Reggio Calabria contro diversi imputati nel processo “Epicentro”, molti dei quali già condannati. L’indagine rappresenta una prosecuzione dei processi “Olimpia” e “Meta” e nasce dalle inchieste “Malefix”, “Metameria” e “Nuovo corso”. Tra le condanne più significative figurano quelle di Carmine De Stefano (20 anni), Luigi Molinetti (18 anni) e Antonio Libri (18 anni).

Dalle indagini, è emerso il predominio della cosca De Stefano di Archi, considerata la più potente e influente. Attorno a questa gravitavano diverse ‘ndrine, tra cui Tegano, Molinetti, Libri e Condello. La Procura di Reggio Calabria ha evidenziato la capacità di Carmine De Stefano di aggregare nuove leve anche da famiglie precedentemente rivali, consolidando un’egemonia criminale. La struttura associativa delle cosche, che operavano in un’ottica federativa, ha portato a una «gestione comunitaria» degli affari illeciti, condivisa tra i vari gruppi.

Un aspetto chiave del processo è stata la dimostrazione dell’esistenza di un coordinamento tra le cosche per estendere il controllo territoriale e organizzare estorsioni su vasta scala. Grazie anche al contributo dei collaboratori di giustizia, come Maurizio De Carlo, è stato possibile ricostruire l’evoluzione della ‘ndrangheta, che preferisce oggi la spartizione pacifica dei guadagni illeciti piuttosto che i conflitti interni, a causa dell’ingente giro d’affari in gioco.

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