Cronaca

Pressioni su pentito vibonese, sentenza annullata (NOMI)

Fra gli imputati c'è l'ex compagna

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La Corte di Cassazione si è espressa sul ricorso presentato dalla Procura generale in merito alla sentenza emessa in rito abbreviato nel luglio dello scorso anno. Al centro del processo vi sono Francesco Antonio Pugliese e Nensy Chimirri, accusati di aver esercitato presunte pressioni su Emanuele Mancuso, il rampollo del clan di Limbadi, che nel 2018 decise di collaborare con la giustizia.

La decisione della Cassazione ha annullato parzialmente la sentenza nei confronti di Pugliese, accusato di reati in materia di armi e di favoreggiamento alla latitanza di Giuseppe Mancuso. La Corte ha accolto il ricorso limitatamente alla questione dell’aggravante mafiosa, annullando la sentenza emessa dalla Corte d’Appello di Catanzaro e disponendo un nuovo giudizio presso una diversa sezione della stessa Corte.

Anche nei confronti di Nensy Chimirri, ex compagna di Emanuele Mancuso, la sentenza è stata annullata per quanto riguarda l’accusa relativa al capo “k”. Il caso verrà nuovamente esaminato in appello, mentre per le altre questioni i ricorsi sono stati rigettati, condannando gli imputati al pagamento delle spese processuali.

Questo processo, legato alla decisione di Emanuele Mancuso di pentirsi, resta dunque aperto e vedrà nuovi sviluppi con il rinvio in Appello. Inoltre, il prossimo 20 settembre, si attende un’importante decisione per quanto riguarda altri membri della famiglia Mancuso, tra cui il fratello Giuseppe e il padre Pantaleone, accusati di aver cercato di dissuadere Emanuele dalla collaborazione con la giustizia attraverso minacce e promesse.

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