Cronaca

Uccise il vicino per droga, condannato giovane del Vibonese (NOME)

La Cassazione ha confermato la sentenza. Il movente è legato ad una partita di oltre cento chili di cocaina

La Suprema Corte di Cassazione ha concluso definitivamente il caso dell’omicidio di Castel di Leva, confermando la condanna per omicidio volontario a carico di Giovanni Nesci, un imbianchino di ventisette anni di Sorianello, reo confesso. Fabio Catapano, quarantottenne, è stato ucciso da Nesci per una questione legata a una partita di droga.

I fatti risalgono al 17 luglio 2020 e sono avvenuti nella zona sud di Roma. Secondo la ricostruzione processuale, Catapano aveva organizzato una cena con Nesci, suo vicino di casa, con l’obiettivo di distrarlo e rubargli un’ingente quantità di cocaina che quest’ultimo nascondeva nella sua villa per conto della criminalità organizzata. La droga, circa 100 chili di cocaina, era stata sottratta quella sera, e Nesci, convinto che Catapano fosse il responsabile del furto, lo ha successivamente affrontato. La situazione è degenerata fino a culminare in un’esplosione di violenza: Nesci ha sparato a Catapano, uccidendolo.

In un primo momento, l’assassino aveva cercato di deviare le indagini, dichiarando che il movente fosse una disputa amorosa. Tuttavia, grazie alle indagini condotte dai carabinieri della stazione del Divino Amore e della Compagnia di Frascati, la verità è venuta a galla: l’omicidio era stato commesso a causa del furto della cocaina. Dopo aver confessato, Nesci è stato arrestato e condannato a diciotto anni di carcere.

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