Cronaca

Incidente nel Vibonese, l’odissea di una madre e sua figlia negli ospedali calabresi

A denunciare pubblicamente l'accaduto è stato il marito. Su quello stesso tratto ci sono stati numerosi sinistri

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Un tratto che è stato già scenario di diversi incidenti, tutti con conseguenze più o meno gravi. Ma stavolta un cittadino ha voluto denunciare publicamente quanto accaduto alla sua famiglia sotto il profilo dell’assistenza sanitaria. Andiamo per gradi.

Il 9 settembre 2024, sulla strada di Stefanaconi, si è verificato un grave incidente stradale che ha coinvolto la moglie e le figlie di Nicola Defina, cittadino del posto. La vicenda ha messo in evidenza non solo la pericolosità della strada, ma anche gravi disservizi nell’assistenza sanitaria ricevuta presso l’ospedale di Vibo Valentia.

Defina ha raccontato i dettagli dell’incidente e della successiva odissea vissuta dalla sua famiglia: “Partiamo dall’incidente avvenuto la mattina del 9 settembre 2024 sulla strada di Stefanaconi, che ha coinvolto mia moglie e le mie figlie. Purtroppo, su quella strada è necessario prendere dei provvedimenti, in quanto negli ultimi mesi ci sono stati ben 8 incidenti, sempre in quella curva. Al momento, però, nessuno si occupa di quella strada e, quando l’asfalto è bagnato, si scivola, causando numerosi incidenti.” (CONTINUA IN BASSO)

Ma le difficoltà non si sono fermate qui. Una volta giunti all’ospedale di Vibo Valentia, Defina ha dovuto fare i conti con la mancanza di posti letto e lunghe attese: “Mi reco lì e mi viene detto che mia moglie deve essere operata al braccio. La lasciano però su una barella per ben 4 ore, dicendo che non ci sono posti disponibili da nessuna parte. Nel frattempo, i medici mi informano che, vedendo del sangue sui pantaloncini di mia moglie, sospettano che abbia rotto le tube. Tuttavia, quando entro nel reparto di ginecologia, il dottor Falcone mi dice che il sangue appartiene alla bambina, poiché le è fuoriuscito dalle orecchie.”

La situazione si è ulteriormente aggravata con il trasferimento di sua moglie e sua figlia a Catanzaro. La donna è stata trasportata in auto privata, mentre la bambina ha dovuto attendere per ore un’ambulanza: “Per quanto riguarda la bambina, le viene effettuata una TAC alle 14:13, che evidenzia un ematoma alla testa. Rimaniamo 6 ore in pediatria in attesa di un’ambulanza che la trasporti a Catanzaro. La prima ambulanza si rifiuta di prenderla in carico, poiché a bordo non c’è un medico. La seconda arriva da Soverato con un medico a bordo, solo dopo aver richiesto l’intervento dei carabinieri.”

La bambina è arrivata all’ospedale di Catanzaro alle 20:12, con sei ore di ritardo. “I medici dell’ospedale Pugliese si domandano il motivo di tale ritardo, dato che hanno dovuto tenere la sala operatoria aperta per ben 6 ore, senza sapere in che condizioni si trovasse la bambina,” conclude Nicola Defina, indignato per quanto accaduto.

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