Cronaca

Pressioni al pentito vibonese, processo da rifare (NOMI, FOTO e DETTAGLI)

Annullata con rinvio la sentenza di secondo grado della Corte di Appello di Catanzaro

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Annullata con rinvio la sentenza di secondo grado con cui la Corte di Appello di Catanzaro aveva condannato ad un anno e quattro mesi i coniugi Pantaleone Mancuso, “l’ingegnere“, e Giovanna Del Vecchio, accusati di aver fatto pressioni sul figlio, il collaboratore Emanuele Mancuso, per indurlo a rinunciare alla sua collaborazione.  In quella sede erano stati assolti la zia del collaboratore, Rosaria Del Vecchio (58) a fronte della condanna ad un anno e 8 mesi inflittale in primo grado, e la sorella Desiree Mancuso (32), nei confronti della quale erano cadute le accuse già in primo grado.

La decisione della prima sezione penale della Corte di Cassazione, che ha accolto il ricorso dei difensori dei coniugi. Il nuovo processo è stato assegnato ad altra sezione della Corte di Appello di Catanzaro, chiamata ad riesaminare pure la posizione del fratello del pentito, il 38ene Giuseppe Mancuso, che sempre in primo grado era stato condannato a quattro anni e un mese.

Riguardo alla posizione di Pantaleone Mancuso e della moglie, la Corte d’appello aveva riqualificato la condotta in tentata violenza privata anziché in tentativo di induzione a non rendere dichiarazioni. Secondo l’accusa, i familiari, con violenza psichica e paventando la possibilità di non poter vedere la figlia minore, nonché offerte di denaro o altre utilità, avrebbero costretto Emanuele Mancuso ad interrompere il percorso di collaborazione con la giustizia avviata il 18 giugno 2018 e ad uscire dal programma di protezione il 20 maggio 2019, non presentandosi all’interrogatorio fissato per il 21 maggio 2019. Mancuso ha poi ripreso la collaborazione poco dopo.

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