direttore sanitario del Distretto di Vibo Valentia, è inquietante. Segnali così clamorosi appartengono a logiche antidemocratiche, minacciose che turbano la vita dell’intera Comunità e lo stesso svolgimento ordinario del proprio operato, nell’azione amministrativa dell’ASP di Vibo Valentia, già sciolta per infiltrazioni mafiose e in attesa della decisione finale della commissione d’accesso”.
democratica, la crescita civile e lo sviluppo produttivo. In tale direzione, spero che la visita di ieri del Ministro dell’Interno Piantedosi, a Catanzaro, possa rappresentare, attraverso provvedimenti concreti, un effettivo segnale di vicinanza e attenzione verso questo territorio e la Calabria”, conclude Mammoliti.
“Un’intimidazione come quella subita dal dottor Bava – dichiarano i rappresentanti della Cgil –merita una ferma condanna. È un attacco non solo alla persona, ma a tutto il sistema sanitario calabrese, già segnato da gravi difficoltà. Episodi come questo cercano di minare la serenità di chi, con impegno quotidiano, lavora per garantire la tutela della salute dei cittadini e getta un’ombra preoccupante sulla già complessa situazione in cui operano i dirigenti sanitari in Calabria. La sanità pubblica – prosegue la nota della Cgil – deve essere difesa con forza da ogni tentativo di condizionamento o violenza, e chi si trova in prima linea come il dottor Bava merita di essere supportato con tutta la vicinanza istituzionale e sociale possibile”.
La Cgil Area Vasta e la Fp Cgil Area Vasta, nel ribadire il proprio sostegno a Raffaele Bava, auspicano che le forze dell’ordine facciano luce al più presto su questo inquietante episodio e assicurino alla giustizia i responsabili dell’atto intimidatorio. “La nostra solidarietà va non solo al direttore Bava, ma anche a tutti i lavoratori della sanità, che ogni giorno affrontano situazioni di grande complessità e difficoltà, spesso in contesti ostili e pericolosi. Non possiamo permettere – concludono Cgil Area Vasta e Fp Cgil Area Vasta – che la violenza prevalga. Bisogna continuare a lavorare con serietà e rigore, sapendo di avere al proprio fianco le organizzazioni sindacali e tutta la cittadinanza onesta per garantire non solo un sistema sanitario equo e di qualità, ma anche un contesto sociale in cui creare sviluppo e crescita economica non già paura e insicurezza”.
Solidarietà anche da Francesco Arena, segretario provinciale IdM. “Con grande sdegno e profonda preoccupazione, ho appreso della lettera intimidatoria che hai ricevuto. Esprimo la più ferma condanna per questo vile gesto, che rappresenta un attacco non solo alla persona coinvolta, ma anche ai valori fondamentali di rispetto, dialogo e democrazia su cui si basa la nostra comunità”.