Cronaca

‘Ndrangheta, il pentito: “A Vibo comandavo io” (NOME)

Gli imprenditori erano costretti a pagare tangenti per i lavori eseguiti nel territorio vibonese, incluse le opere complementari del nuovo ospedale

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Nel processo in corso presso il tribunale di Vibo Valentia, il collaboratore di giustizia Andrea Mantella ha fornito dettagli sulle attività estorsive condotte ai danni dei fratelli Farfaglia. I Farfaglia, che sono parte civile nel processo, erano “costretti a pagare tangenti per i lavori eseguiti nel territorio vibonese, incluse le opere complementari del nuovo ospedale”. Mantella ha descritto come i pagamenti venivano “effettuati tramite l’uso di fatture false, drenando così denaro dalle imprese”. Lo scrive “il Quotidiano del Sud”.

Inoltre, Mantella ha parlato del ruolo di Salvatore Morelli, soprannominato “L’americano”, considerato il suo uomo di fiducia nella gestione delle estorsioni, in particolare nel business della raccolta dei rifiuti. Questo settore era altamente conteso tra diverse cosche, e Mantella ha raccontato di aver “ottenuto la sua parte del business grazie alla mia determinazione”, spartendo gli introiti con altre consorterie criminali, come i Mancuso e i Fiarè.

Infine, Mantella ha smentito di essere “a conoscenza della nascita del “buon ordine” nel 2012″, un gruppo criminale di cui aveva parlato un altro collaboratore, Bartolomeo Arena. Nonostante l’esistenza di questo gruppo e la scissione interna al clan Lo Bianco, Mantella ha affermato che il controllo criminale della città di Vibo Valentia era rimasto nelle sue mani (“comandavo io”), anche durante i suoi periodi di detenzione.

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