Condanne a Reggio Calabria nel processo con rito abbreviato celebrato dinanzi al gup e relativo allo spaccio di cocaina ed eroina sgominato nel febbraio scorso con l’operazione “Chilometro 24”. L’inchiesta avrebbe dimostrato l’esistenza di un ingente traffico di stupefacenti che gli investitori riconducono “ad un’articolata associazione criminale” con base operativa a Melito di Porto Salvo e con una rete di distribuzione dal versante jonico sino a Villa San Giovanni.
La pena più alta è stata inflitta a Rocco Mandalari, 42 anni, di Melito Porto Salvo, condannato a 7 anni e 8 mesi. Queste le altre condanne: 5 anni e 10 mesi per Amarildo Canaj, 33 anni, albanese; 3 anni e 6 mesi per Domenico Giuffrè, 37 anni, di Reggio Calabria; 3 anni e 4 mesi Giuseppe Giorgio Iaria, 40 anni, di Reggio Calabria; 3 anni e 2 mesi Vittoria Sharon Beier, 36 anni, di Reggio Calabria; tre anni a testa Pina Alampi, 44 anni, di Frascati (Roma), Liliana Barbuto, 37 anni, di Reggio Calabria, Domenico Falleti, 56 anni, di Villa San Giovanni;, Alessandro Ferraro, 40 anni, di Reggio Calabria, Caterina Ierardo, 35 anni, di Melito Porto Salvo, Demetrio Messineo, 35 anni, di Reggio Calabria, e Luigi Pittarelli, 42 anni, di Reggio Calabria; 2 anni e 10 mesi Francesco Stilo, 46 anni, di Reggio Calabria; 2 anni e 2 mesi Luciano Alberti, 47 anni di Santa Teresa di Riva (Me); un anno e 2 mesi Paolo Calabrò, 46 anni, di Reggio Calabria, e Carmelo Santo Rogolino, 39 anni, di Reggio Calabria; 1 anno e 6 Pasquale Barresi.
Con l’operazione “Km 24” era stato colpito quello che gli inquirenti hanno definito come un “supermarket della droga”. Il flusso delle sostanza stupefacenti sarebbe partito dall’Africa per poi spostarsi a Melito Porto Salvo, base della presunta associazione, e da lì sarebbe passata tramite la distribuzione dei pusher a Reggio Calabria e Villa San Giovanni. Il supermarket prevedeva la vendita di 15- 20 dosi giornaliere fino a 30 grammi, spesso distribuiti dalla rete capillare nei pressi del Lidl e di via Piemonte a Melito Porto L’operazione trae origine dalle attività investigative condotte dalla sezione Antidroga della Squadra Mobile di Reggio Calabria e dal Commissariato di Condofuri nel 2009.
