Cronaca

Ennesima rapina nel Vibonese, autista furgone fermato da malviventi

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Affiancato a Sant’Angelo di Gerocarne da alcuni motociclisti e un complice in automobile che, armi in pugno, l’hanno prima malmenato e poi derubato di circa 2mila euro

di GIUSEPPE BAGLIVO

Rapina a mano armata nella zona di Sant’Angelo di Gerocarne, nel Vibonese, sulla strada che conduce a Soriano Calabro ai danni di un autista di un furgone che trasportava generi alimentari. Due individui in sella ad una moto e che indossavano caschi integrali, unitamente ad un terzo complice in auto con il viso travisato, hanno affiancato il furgone e, armi in pugno, hanno fatto scendere l’autista, A.D., di 26 anni, malmenandolo e rapinandolo della somma di circa 2mila euro.

Le indagini. Appena riavutosi dallo shock, l’autista ha chiamato la polizia del Commissariato di Serra San Bruno diretta da Antonio Lanciano. Sulle tracce dei malviventi si sono portati pure i carabinieri della Stazione di Soriano Calabro con il maresciallo Barbaro Sciacca. Si tratta della seconda rapina nel Vibonese nel giro di pochi giorni, dopo quella portata a termine venerdì sera al supermercato “Latteria del Sole” di Vibo che ha fruttato un “bottino” di 10mila euro. Nella zona delle Preserre, la rapina fa seguito a ben due furti di fucili ed altre armi portate a termine nei giorni scorsi ad Acquaro.

Territorio difficile. Nonostante i controlli serrati da parte delle forze dell’ordine che non si stanno risparmiando in abnegazione ed impegno continuando a presidiare il territorio con i pochi uomini a disposizione, l’escalation criminale non sembra arrestarsi. Dopo la ripresa della faida fra i clan Emanuele e Loielo, del resto, il territorio delle Preserre, già difficile di per sè, è ritornato zona “caldissima” . In tutte le Preserre vibonesi è fra l’altro ancora ricercato Francesco Maiolo, esponente di spicco dell’omonimo clan di Acquaro, irreperibile dopo la sentenza di condanna definitiva rimediata nel processo in abbreviato nato dall’operazione antimafia denominata “Luce nei boschi”. Maiolo, per darsi alla latitanza, ha rotto il braccialetto elettronico e si è allontanato dalla propria abitazione dove era ristretto in regime di arresti domiciliari.

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