Politica

Tesseramento Pd, molti gridano all’imbroglio

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Non sono i centri con il maggior numero di iscritti quelli che registrano i risultati elettorali migliori. Numeri e statistiche impietose  alimentano i sospetti sui padroni delle tessere.

di TONINO FORTUNA 

Una bomba ad orologeria. Esplosa in una fase delicata per il partito.  La base  si ribella, grida all’imbroglio e chiede che il tesseramento Pd venga “liberato”. E già! Perché adesioni e voti non camminano di pari passo. Molteplici le anomalie nel Vibonese. Per eccesso e per difetto.

L’incrocio dei dati I numeri  confermano un elemento ormai acclarato: l’accesso al Partito democratico non è proprio una formalità. A chiarirlo, l’incrocio dei dati emersi dal confronto tra la quantità degli iscritti e quella dei voti nelle ultime competizioni elettorali. Stranamente non sono le sedi più rosse (almeno sulla carta) quelle in cui i democrat ottengono la messe più significativa di consensi.

Il caso Capistrano. Singolare il dato di Capistrano: 120 voti alle ultime regionali e nessun iscritto, visto che il circolo di fatto non esiste, al di là delle ripetute richieste di alcuni esponenti dem locali ai dirigenti di via Argentaria. Situazione inversa a Nardodipace. Gli iscritti al Pd sono 102 nel centro delle Serre. I voti appena 134. L’anomalia si ripete a Brognaturo. Ancora nell’entroterra serrese. Lì i consensi per il Pd sono stati alle regionali 74 a fronte di ben 56 iscritti. Un flop clamoroso.

Sezioni fantasma. Sul fronte opposto, i centri con il minor numero di iscritti sono Sant’Onofrio ( appena 7), Francica e San Nicola da Crissa (8 tesserati). Ma in ciascuno dei tre comuni si sono sfiorati e in qualche circostanza si sono superati i 300 voti nelle consultazioni per il rinnovo dell’Astronave. Incredibile il caso di Acquaro: a fronte di appena 40 tesserati, gli accordi con il primo cittadino alle ultime regionale hanno fatto lievitare fino a 599 i consensi. E l’elenco è ancora lungo: a Soriano il Pd raggiunge 295 preferenze con appena 28 tesserati; a Stefanaconi, con 38 iscritti si tocca quota 283. E la stranezza si ripete a San Costantino, a San Gregorio e a Spilinga. Addirittura clamoroso il dato di Tropea. Al Pd si iscrivono 45 persone, ma alle elezioni regionali viene superata quota 800 Insomma, i numeri evidenziano che qualcosa non va. In troppi centri del Vibonese si vota il Pd rimanendo ben lontani dalle sezioni. Per volontà dei singoli? O per una sorta di emarginazione da parte di chi le dirige? Davvero, a fronte di risultati così significativi non c’è nessuno che bussa alla porta della segreteria per ottenere la tessera? Il responso dei dati comune per comune appare la cartina di tornasole di tutta una serie di accuse nei confronti di via Argentaria venute alla luce nei giorni scorsi. Non solo con riferimento ai centri meno popolati, ma anche a quelli più rilevanti sotto il profilo demografico.

Le roccaforti. Situazione inversa a Serra San Bruno e a Filadelfia. La città della Certosa, patria di Bruno Censore, conta 421 iscritti per raggiungere alle regionali 725 consensi. Nella terra di Francesco Denisi, invece, gli iscritti sono poco più di 170, ma i voti per il Pd hanno toccato di recente quota 1604. Segno che qualcosa proprio non funziona. In un senso e nell’altro. A chiarirlo sono i numeri non le opinioni dei destabilizzatori, tantomeno le campagne di stampa. I dati chiariscono come il Pd non è dove conta sul maggior numero di tesserati che ottiene i risultati migliori. I “padroni” delle tessere evidentemente abitano altrove.

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