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Codacons replica alla Sorical: “In Calabria non si può parlare d’acqua”

"Le preoccupazioni del Codacons per la mancanza di acqua in alcune zone della città di Cosenza non sono frutto di fantasia"

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“Prendiamo atto del tono estremamente cortese che So.Ri.Cal. SpA riserva a chi osa chiedere spiegazioni. Sorprende il misto di clamore ed isteria con cui SoRiCal abbia risposto ad una semplicissima richiesta: è normale che in un momento in cui si impongono severissime norme igieniche, nella città di Cosenza manchi l’acqua? Evidentemente abbiamo toccato un nervo scoperto se a quella che appare una legittima richiesta – peraltro senza alcun clamore mediatico – ne è seguita una indecorosa sequela di insulti.
Saremmo anche “abietti” caro ingegnere De Marco ma l’acqua non è cosa sua. Anche perché quell’acqua i Calabresi la pagano a carissimo prezzo. Ma di questo, si confida, ci sarà modo di discuterne nelle sedi giudiziarie competenti”. Lo afferma in una nota il vicepresidente nazionale del Codacons, aggiungendo: “Al comunicato stampa diffuso da SoRiCal non intendiamo replicare usando lo stesso incredibile tono sprezzante, ma qualche considerazione va fatta. Intanto le preoccupazioni del Codacons per la mancanza di acqua in alcune zone della città di Cosenza non sono frutto di fantasia. Lo possono testimoniare migliaia di cittadini ma, a ben vedere, lo riconosce la stessa SoRiCall allorquando è costretta ad ammettere come si stia adoperando, insieme al Comune di Cosenza, per pervenire ad una “fornitura continua fino alle ore 20”. Fornitura che, se non s’indispettisce il cortese ing. De Marco, allo stato – evidentemente – non è garantita. Sicchè ascoltare gli inviti a lavarsi le mani …in alcune zone della Calabria sembra davvero una presa in giro. Per quanto riguarda la “portata costante per definizione” concordiamo che non è il caso di richiamare le basi delle costruzioni idrauliche (per le quali la portata è la quantità di acqua per unità di tempo e, quindi, può essere variabile) ma addirittura di riscriverle.
Curioso, quindi, come SoRiCal lamenti la mancanza di fondi quando in Calabria abbiamo “svenduto” l’acqua al privato proprio perché avrebbe dovuto portare capitali freschi. Eppure, invece di apportare capitali, SoRiCal è riuscita nell’impresa di farsi finanziare proprio dai Calabresi per investimenti (che paghiamo in tariffa) mai realizzati. A tal proposito un pacato invito a SoRiCal. Invece di “bacchettare” chi si lamenta perché non ha l’acqua in casa, provveda a spiegare che fine abbiano fatto le centinaia di milioni di euro che SoRiCal SpA avrebbe dovuto investire in Calabria per realizzare investimenti strutturali; alcuni di questi sono stati fatti pesare in tariffa, pur non essendo stati realizzati se non in minima percentuale. Tanto chiediamo perché, si narra, che di questi milioni di euro si siano perse le tracce”.

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