Cronaca

Minacce all’oncologo che seguì Messina Denaro, identificato l’autore

"Salvalo o ti faccio saltare in aria come Falcone e Borsellino". Questo uno dei gravi messaggi indirizzato al medico.

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Il dottor Luciano Mutti, primario del reparto di Oncologia dell’ospedale dell’Aquila, è stato oggetto di una minaccia di stampo mafioso a seguito del suo coinvolgimento nella cura del paziente Messina Denaro, affetto da un grave tumore al colon. Il dottor Mutti ha seguito il paziente fin dal suo arrivo in città, inizialmente durante la detenzione di Messina Denaro nel carcere di Preturo in regime di 41 bis, dove è stata allestita una stanza appositamente per le cure chemioterapiche accanto alla sua cella, e successivamente all’ospedale. Le cure sono state interrotte su decisione dell’ex boss di Castelvetrano.

Il dottor Mutti è stato contattato attraverso il suo profilo Messenger dal profilo “Micael D’Angelo”, il quale ha inviato tre messaggi, uno dei quali contenente una minaccia molto grave. Questo messaggio lo “invitava” a prestare le migliori cure, altrimenti minacciava di farlo “saltare in aria” come accaduto a Falcone e Borsellino.

Il dottor Mutti ha prontamente segnalato questa minaccia agli agenti della Squadra mobile della Questura e ai colleghi della polizia postale dell’Aquila. Sono state avviate indagini sulla minaccia, con l’iscrizione del mittente dei messaggi nel registro degli indagati per minacce. Data la rilevanza e la delicatezza del caso, l’indagine è seguita anche dalla Procura Distrettuale antimafia dell’Aquila.

Inoltre, è stato istituito un Comitato interforze che ha deciso di fornire al primario una vigilanza anziché una scorta. Durante l’attività di indagine, è stato possibile identificare il presunto autore, un giovane di 20 anni originario della provincia di Salerno, che tuttavia è diventato irreperibile. Successivamente, il giovane è stato rintracciato a Torino, ospite di un amico che non ha legami con le contestazioni mosse dalla Dda aquilana. Il cellulare del giovane è stato sequestrato per essere analizzato dagli esperti.

Attualmente, non si ha conferma di un coinvolgimento del giovane nel mondo mafioso, ma non si esclude che nel corso delle indagini, le minacce possano essere contestate come parte di un reato di stampo mafioso, come il giovane stesso sembra suggerire nel suo messaggio al dottor Mutti.

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