Cronaca

Operazione antidroga in Calabria, beccata mentre acquista sostanze per il figlio

Emerge uno spaccato inquietante, fatto anche di minacce e di armi

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Un’importante operazione antidroga denominata “Lockdown”, condotta dai carabinieri di Cosenza, ha portato alla luce una vasta rete di spaccio di sostanze stupefacenti che operava non solo nella città di Cosenza, ma anche in altre località della provincia. L’attività illecita, che coinvolgeva anche stranieri stabilmente residenti nel territorio cosentino da anni, ha visto l’arresto di dieci indagati in flagranza di reato e il sequestro di ingenti quantitativi di cocaina, eroina, hashish e marijuana.

Le indagini hanno documentato oltre 400 episodi di cessione di droga, dimostrando l’intensa attività di spaccio che continuava senza sosta, persino durante l’emergenza Covid. Emblematica è la vicenda di una donna, ora agli arresti domiciliari, che forniva la droga al figlio impossibilitato a recarsi dai pusher a causa di una misura cautelare per un altro procedimento penale.

L’operazione “Lockdown” ha messo in luce l’utilizzo di intercettazioni ambientali e telefoniche, nonché le testimonianze di circa 300 assuntori di droga, che hanno contribuito a fornire dettagli cruciali sugli acquisti di stupefacenti. Un aspetto particolarmente inquietante delle indagini è stato il rilevamento di atti intimidatori organizzati da alcuni indagati, i quali, confidando sulla disponibilità di armi da fuoco, minacciavano i loro clienti per costringerli a pagare le droghe.

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